Oslo, design a pelo d'acqua in una città da premio Nobel

Oslo, design a pelo d'acqua in una città da premio Nobel

Il nome incute un po' di timore, ma piace agli amanti del genere. Se a Oslo la primavera è annunciata dalle note dell'Inferno Festival - 16-19 aprile - una delle più importanti kermesse metal del continente, la poesia del ghiaccio che scompare, lasciando il posto a scorci e panorami da cartolina, è il vero motivo per trascorrere un weekend nella capitale norvegese.
Anche il primo boutique hotel cittadino affacciato sul fiordo ha un non so che di «minaccioso»: si chiama The Thief, «il ladro» - dal toponimo dell'area, Tjuvholmen, che in italiano significa proprio isola dei ladri - è stato inaugurato da poco ed è già un'icona di questo quartiere a cinque stelle tutto pensato sulla carta, a suon di milioni, per convertire l'area dismessa del vecchio porto mercantile nel lungomare più trendy del Nord Europa. «È la zona del momento, dove gli appartamenti costano fino a 18.000 euro al mq, dove si sono trasferiti i ristoranti e le gallerie d'arte più importanti, da Gerhardsen, gemellata con l'omonimo spazio di Berlino, a Brandstrup», precisa Gunnar Bøyum, direttore di Tjuvholmen KS, la società che ha acquistato i terreni dalla municipalità per creare questo borough-gioiello che verrà ultimato entro la fine dell'anno.
Il vero capolavoro però è l'Astrup Fearnley Museet, recente opera museale a firma dell'architetto genovese Renzo Piano, «che accoglie la più importante collezione privata di arte contemporanea del Paese», precisa il direttore delle mostre, Gunnar Kvaran. Per valorizzare i lavori di Jeff Koons, Cindy Sherman, Richard Prince, il cinese Cai Guo-Qiang, il danese Olafur Eliasson, chiamato a esporre anche alla Tate Modern di Londra, Piano ha pensato a due edifici - uno per esposizioni temporanee, l'altro per la collezione permanente - sotto uno stesso tetto: una coperta modulata e trasparente sostenuta da colonne d'acciaio, che abbraccia gli spazi di visita e si allunga verso il mare, verso l'ascensore panoramico, verso il prato-giardino dove i norvegesi assaporano il tiepido sole di primavera sdraiati sull'erba, accanto al mosaico di opere d'arte open air.
Le altre architetture di Tjuvholmen, modernissime e a basso impatto ambientale, ospitano uffici, il Café de Concert del pianista-compositore Aksel Kolstad, un garage interrato perché in superficie le macchine non possono circolare, due ristoranti blasonati: Sjømagasin per menu a base di ostriche, aragoste, zuppe di pesce; The Edge per gli amanti della carne, che qui possono ordinare le Limousin Entrecôte, le migliori bistecche di Norvegia accompagnate da un'ottima cantina di vini italiani e francesi.
L'isola dei ladri, però, non è un caso isolato. Fa parte di un progetto di lifting urbano partito negli anni Ottanta, con l'intento di restituire la poesia del fiordo alla città.
Sul waterfront, dalla parte opposta rispetto al museo di Piano, si vedono i palazzi dell'area di Bjørvika, in pieno boom edilizio, e la suggestiva silhouette appiattita dell'Opera House, l'astronave bianca firmata dai progettisti di Snøhetta, gli stessi del museo del Memoriale di New York. Un contenitore di performance artistiche, ma anche un monumento da vivere. Dentro ci sono le sale per i concerti, la brasserie, il ristorante Argent, fra i più blasonati di tutta Oslo; fuori si cammina sul tetto, una piazza inclinata dove in estate vengono organizzati concerti gratuiti e si guardano le navi di passaggio.
Lì vicino, fra arte e concerti va in scena la Oslo della memoria: il Centro Nobel per la Pace, un edificio fresco di restyling con mostre a tema, accanto all'austero, ma imperdibile, municipio in mattoni. Un simbolo per la città ancora prima della nascita dell'Astrup Fearnley e dell'Opera House, dove ogni 10 dicembre si svolge la cerimonia della premiazione del Nobel. Potete visitarlo come se fosse un museo: suggestioni a parte, conserva giganteschi affreschi sulla storia di Norvegia e una straordinaria opera di Munch, Life, del 1910.
Per informazioni: sui siti www.visitnorway.it e www.visitoslo.com ci sono tutte le indicazioni sui voli, le mostre e gli indirizzi per soggiornare in città. All'hotel The Thief, della catena Design Hotels (www.thethief.com e www.designhotels.

com), in aprile la camera doppia parte da 204 euro.

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