Come si dice? Un medico in famiglia fa sempre comodo. Avere Cesare Berra in giunta vorrebbe dire poter realizzare un piano sanitario per tutta la città. Lui, responsabile dell'unità operativa di diabetologia all'Humanitas, scende in campo con Forza Italia a sostegno di Stefano Parisi.
Dottor Berra, qual è la priorità sanitaria di Milano?
«Senza ombra di dubbio l'alimentazione. Gli obesi in Lombardia sono il 5% della popolazione».
Come intende curare la città?
«Ad esempio con dei corsi di educazione alimentare nelle scuole. Educando i bambini evitiamo le malattie croniche negli adulti, pericolose e molto costose a livello sociale. E poi dobbiamo educare a una cultura delle sport».
Come invogliare a fare sport?
«Realizzando strutture aperte a tutti, bambini e anziani. Non solo in centro, ma in ogni zona della città».
Per gli anziani cosa ha in mente?
«Per loro bisogna fare molto. Tante volte mangiano male perché non hanno i soldi per arrivare a fine mese e quindi evitano di comprare la frutta, troppo cara. Poi vorrei creare un servizio di distribuzione dei farmaci a domicilio».
Intende dire come avviene per i pasti?
«Sì. Questo permetterebbe di risparmiare sulla spesa per i farmaci e di far sentire meno solo gli anziani. Inoltre vorrei dei corsi di italiano per colf e badanti, perché possano realmente comunicare e integrarsi».
Cosa può fare il Comune per gli ospedali?
«Deve assolutamente migliorare l'accessibilità e il numero di mezzi che ci passano di fronte per dare una mano ai malati, soprattutto i cronici».
È la sua prima esperienza in politica?
«Negli anni Ottanta mi candidai con il Movimento sociale».
Cosa le dice la sua famiglia?
«Mi ha stupito una frase di mia figlia di 19 anni. Mi ha detto: Ma papà, la politica è una cosa sporca. Mi darò da fare per far cambiare idea a lei e a tutti i giovani che la pensano così».
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