In fiamme a Ostia le bancarelle di Natale. E si sospetta una guerra fra addetti ai lavori. Ma non solo. Sul Lido di Roma si torna a «parlare» con il fuoco. La notte di venerdì qualcuno cosparge di liquido infiammabile due punti vendita di biancheria intima in via dei Pallottini, a pochi metri dal teatro Manfredi e dalla stazione centrale. Allalba di domenica stessa storia ma sul versante opposto del mercato stagionale, in viale Cardinal Ginnasi. Anche qui i danni sono notevoli: in cenere uno stand zeppo di bigiotteria e articoli da regalo a poco prezzo. Disperati gli operatori commerciali, di origini cingalesi. «Difficile ipotizzare un corto circuito - ammettono a denti stretti i carabinieri di via Zambrini - nonostante non siano state rinvenute latte di benzina o altro materiale infiammabile. Siamo certi che si tratti di azioni dolose».
Un piano studiato nei minimi dettagli da gente esperta in attentati e intimidazioni, insomma, non a caso messo in pratica nel mercatino tornato dopo unassenza di due anni per volere della passata amministrazione Orneli. La stessa che, seguendo anche il parere delle due maggiori associazioni di commercianti locali, alle rivendite di cianfrusaglie cinesi aveva preferito prodotti biologici e del circuito del commercio «equo e solidale». Scelta poco condivisa dal pubblico. Il dietro front, questanno, con un bando di gara per lassegnazione delle postazioni attorno il quadrilatero della parrocchia Regina Pacis. Ma a qualcuno, evidentemente, non è andato giù. Le polemiche e le proteste dei negozianti, daltra parte, sì erano fatte sentire anche in passato. «Vendono roba scadente e ci tolgono clienti», avevano detto. Contrariati, invece, gli abitanti del quartiere, ben contenti della presenza dei banchi con merce a basso prezzo. «Con pochi euro risolviamo il problema dei regali di Natale», dicono.
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