Da ottobre elettricità dalla Conca Fallata

Igor Principe

Il recupero dei Navigli è argomento di cui a Milano si discute da anni, concentrando argomenti e progetti sulla zona di essi più vicina al centro, campo-base dei milanesi che si divertono. La Conca Fallata, in via Chiesa Rossa, è lontana da quella mondanità. Pure, è l’oggetto di un intervento di recupero ad alto tasso di innovazione: dal prossimo ottobre diventerà un centro di produzione per l’energia elettrica. Dallo scorso novembre, infatti, quel pezzo di storia milanese è immerso in un cantiere dal quale uscirà rinnovato e pronto a tornare al lavoro. Che però non è quello per il quale Giuseppe Meda la progettò, nel 1608, avendo i commerci traslocato su canali un po’ più veloci. Si tratta invece di un compito del nuovo, realizzato dall’Aem e dal Politecnico di Milano nell’ambito del programma di valorizzazione «MasterPlan navigli», predisposto dalla Regione.
Il progetto prevede il recupero dell’antico manufatto, che tornerà a regolare la portata del corso d’acqua e a consentirne la navigazione. In più, nel canale derivatore verrà inserita una piccola centrale idroelettrica. Il suo cuore sarà una turbina idraulica «a bulbo», dotata di un by-pass che consenta il deflusso dell’intera portata idrica anche in caso di fermo della turbina. Obiettivo: produrre energia pari a circa 2 milioni di chilowattora all’anno, con portate variabili tra i 7 e i 10 metri cubi al secondo. In termini pratici, sarà possibile alimentare l’equivalente di cinquecento abitazioni e illuminare circa 20 chilometri di naviglio.
La Conca Fallata, così chiamata perché nata da un errore di progettazione del Meda, è tra le più note delle chiuse che puntellano i navigli. Riportandola in funzione, l’intervento ne cambierà l’originaria fisionomia. La superficie del canale sarà restaurata, le lastre di granito che facevano da fondo del canale derivatore saranno rimosse, e con esse le antiche porte realizzate da Leonardo da Vinci, in stato di irreversibile degrado. La trasformazione della Conca è raccontata nella mostra inaugurata ieri alla Casa dell’Energia, dal titolo «Energia dall’acqua».

Tra i progetti di questo intervento e i filmati e le foto dei cambiamenti subiti dai navigli nel corso degli anni, si traccerà una linea d’unione tra il passato e il futuro di un’opera che contribuì a fare di Milano la capitale commerciale del Paese. E che ora intende rilanciarla sul piano delle energie rinnovabili.

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