(...) Risultato? Sindaci e prefetti non avranno oggi (ma probabilmente non avranno mai) gli strumenti per combattere rapinatori di ville, scippatori, spacciatori, sfruttatori di minori, viados padroni delle strade, rom che vivono di furti e delinquenti specializzati nelle truffe agli anziani. Mica roba da stato di polizia, semplicemente la possibilità «di emettere ordinanze nei casi di attentato alla sicurezza urbana o di fatti che arrechino grave pregiudizio al decoro urbano». Norme di assoluto buon senso che solo un governo irresponsabile può rimettere nel cassetto. Ma, di questi tempi e da questo governo ci si deve davvero aspettare di tutto. Un esempio? Le forze dellordine stanno cercando di ripulire le strade del sesso. Retate continue in viale Abruzzi con i «cerbiatti» portati in questura. E lì? Non ci sono norme, due ore e gli agenti devono rilasciarli. Con gli avvocati che minacciano di denunciare questore e prefetto per sequestro di persona. Il mondo alla rovescia, quello che piace al centrosinistra. Leggere per credere. «Dubito che su alcuni punti - assicura il ministro di Rifondazione comunista Paolo Ferrero - si riesca ad arrivare ad un provvedimento condiviso. Penso alla parte sui sindaci». Provvedimento colpito e affondato. Perché. «Perché è troppo puntato sulle questioni di ordine pubblico. Dobbiamo evitare di confondere il delinquente che va messo in galera, con il povero che va aiutato a trovare lavoro e a reinserirsi nella società». Come se le decine di migliaia di milanesi scesi in piazza il 26 marzo dietro il sindaco Letizia Moratti volessero riempire san Vittore di poveri cristi e non di criminali. Ma non è tutto. Fuoco di sbarramento anche da Rosy Bindi, spaventata «dalle norme antirom». Linvasione da Romania e Bulgaria, i furti nelle case, i borseggi quotidiani alla Centrale e nelle metropolitane, i minori fatti prostituire dai genitori al Monumentale non bastano alla ministra catto-sinistra. I problemi si rimandano. Aspettando che vadano in cancrena.
Propaganda del centrodestra? Non si direbbe vedendo la reazione dellex diessino oggi pd Filippo Penati. «Grave il rinvio - assicura il presidente della Provincia -. Capisco la necessità della discussione politica, ma se una democrazia non decide è una democrazia che non serve e si indebolisce». Chiarissimo. Ma non per i ribelli, oltre a Ferrero e Bindi, Alfonso Pecoraro Scanio (Verdi) ed Emma Bonino (Rosa nel pugno) che ha già annunciato che non voterà mai nessun provvedimento, Fabio Mussi (Sinistra democratica), Barbara Pollastrini (Pd), Giulio Santagata, Cesare Damiano. «Il governo - attacca il governatore Roberto Formigoni - rimandando ha risolto i suoi problemi, ma ha perpetuato quelli dei cittadini. La sicurezza delle città è a repentaglio». Così, gli fa eco De Corato, «si prendono in giro milioni di italiani». «Il pacchetto - prosegue - è frutto di un lavoro dei sindaci durato mesi.
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