Milano. Fa un certo effetto assistere alla fine della grande guerra sui diritti tv, in Lega calcio, senza morti nè feriti. Solo qualche ritirata strategica, tipo i Della Valle rappresentati dal loro ad o il sampdoriano Garrone rimasto a Genova e sostituito dal fido Marotta. Da Genova fanno sapere che il presidente non andrà allo stadio: chissà se è vero, ma non erano questi i patti, doveva mandare gli allievi contro la Juve o addirittura far trovare lo stadio vuoto. Tutto dimenticato, tutto risolto. E Galliani, sorridente, può definire il risultato un «successo clamoroso». Accordo raggiunto e valido fino al 30 giugno 2008, dunque. Nel calcio italiano ci saranno due anni e mezzo quasi di tregua.
«Non me laspettavo» riconosce sincero il presidente di Lega, capace di trovare lintesa anche sui 40 milioni rimasti congelati per effetto di un no di Della Valle. La spiegazione? Semplicissima. Il consorzio dei dellavalliani si è dissolto al sole, Spinelli lha abbandonato, Zamparini pure e così è stato meglio gestire la ritirata con una bella firma. Nel frattempo il fatturato del settore cresce e i debiti (bilanci 2004-05) diminuiscono.
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