Pacifico «Ecco la mia svolta teatrale»

La timidezza, almeno sul palco, è stata superata. Gino De Crescenzo, in arte Pacifico, torna a esibirsi nella capitale. E lo fa con uno spettacolo che sembra adatto a una personalità affatto distante dalla sua. Il concerto, in programma domani all’auditorium Parco della Musica (Teatro Studio, ore 21), prevede infatti alcuni monologhi («dichiaratamente autobiografici») come intervallo della parte musicale. «Da tempo cerco di avvicinarmi di più alle persone e, in definitiva, al mio pubblico» spiega Pacifico, che l’ipotesi delle grandi platee e di un uditorio «da stadio» non la prende nemmeno in considerazione. «Mi basta già il successo che ottengono alla radio brani come Tu che sei parte di me. Non ho il passo per i palasport».
Un basso profilo, quello di Pacifico, che sul versante musicale si traduce in una canzone d’autore mai banale e sempre giocata sul filo dell’ironia e della malinconia. Con scatti di forte impatto emotivo però. Come nel brano sopra citato, che viene impreziosito nella versione discografica dal contributo «pesante» di Gianna Nannini. La canzone fa parte dell’ultimo cd Dentro ogni casa, pubblicato dall’etichetta Sugar di Caterina Caselli. Ed è già uno dei tormentoni di questa stagione radiofonica. Il cantautore milanese, però, ha già assimilato per tempo l’antidoto alla febbre da successo. «Preferisco ritagliarmi un ruolo da gregario - spiega -. In fondo per tanti anni ho messo la mia creatività a disposizione di altri interpreti».

Le sue canzoni, infatti, sono state cantate nel corso degli anni da personaggi del calibro di Adriano Celentano, Ornella Vanoni, Fiorella Mannoia e Samuele Bersani.
Dopo la «svolta» teatrale, l’ultima ambizione da assecondare una colonna sonora: «Sono un consumatore avido di cinema. E il mio carattere da gregario ben si adatterebbe alle ubbìe di un regista».

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