Caserta - Basta con il famoso assalto alla diligenza, la manovra d'ora in poi dovrà essere più leggera, non "maxi", fermo restando la centralità del ruolo del Parlamento. Così Il ministro dell'economia Tommaso Padoa- Schioppa è intervenuto durante il Consiglio dei ministri a Caserta con una relazione tecnica sulla riforma del bilancio. Il ministro ha avanzato anche l'ipotesi di una «finanziaria "a rate" il cui esame in Parlamento non si concentri tutto nei tre mesi autunnali». «Deve diminuire la mole complessiva della manovra di bilancio - ha detto Padoa-Schioppa - analizzando parte dei contenuti tra diversi strumenti legislativi e distribuirli nell'arco dell'interno anno». Non solo, va introdotto il vincolo della non emendabilità per interventi microsettoriali e localistici. La relazione tecnica di Tps (quattro pagine) non è stata seguita da dibattito, a quanto dicono fonti del tesoro e rivela la volontà da parte di Prodi di cambiare rotta su bilancio e soprattutto Finanziaria, dopo l'estate e l'autunno caldissimi che hanno sconquassato la maggioranza, provocando spaccature e scontri, continui cambiamenti dei provvedimenti e la caduta verticale dei consensi del Paese per il governo. Tutti problemi che restano ancora aperti.
Liberalizzazioni rinviate Tra gli argomenti affrontati a Caserta c'è stato anche il pacchetto sulle liberalizzazioni che è pronto, anche se il governo preferisce approfondire il tema, dopo la richiesta del vicepremier Francesco Rutelli di costituire una cabina di regia ad hoc diretta dal premier Romano Prodi. Rischia così di slittare il nuovo ddl Bersani che, anche se non era all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri di Caserta, era di fatto già stato predisposto. Le nuove misure riguarderebbero la rete dei carburanti per ridurre il prezzo della benzina grazie all'incremento delle vendite dei prodotti non il e altri settori per i quali Antitrust e Commissione europea avevano già lamentato una poca concorrenza (tra questi le liberalizzazioni).
Pensioni, divisi sulla riforma Sulle pensioni, invece, prosegue il dibattito tra chi la ritiene una riforma non più procrastinabile e chi invece è del parere che non sia tra le priorità dell'agenda di lavoro. Ieri il premier Romano Prodi aveva precisato come la riforma non sia tra gli interventi da fare «nell'immediato» ma a sollecitare una sua accelerazione erano intervenuti il ministro dell'Interno Giuliano Amato, delle Politiche comunitarie Emma Bonino, il leader dello Sdi Enrico Boselli e l'area Dl dell'esecutivo. Soddisfatti i sindacati che si dicono comunque pronti ad affrontare la questione quando sarà il momento.
Fumata bianca, infine, per il piano strategico per il Sud: si tratta, in particolare, della rateizzazione dei 122 miliardi (22 mld a favore delle aree sottoutilizzate) che erano già stati stanziati a dicembre da una delibera Cipe.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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