Via Padova, presidi anti degrado Moratti: «Chiederemo i soldati»

Scendono in campo i «berretti blu», agenti senza armi I cittadini: «Il quartiere è invaso da cinesi e arabi»

(...) Se solo il governo decidesse di mandarlo, il sindaco vedrebbe bene la presenza dell’esercito in via Padova: «Se verranno i soldati, come auspichiamo, certamente questa sarà una delle zone nelle quali chiederemo di avere la loro presenza. Decideremo insieme al prefetto». Il Comune ha già fornito alle forze dell’ordine una mappa del rischio in città e continua a segnalare «le maggiori criticità».
Nessun dubbio che alla gente piacerebbe vedere uomini in divisa e stellette che si aggirano per le strade. «Penso che i cittadini non lo ritengano un fatto negativo. Hanno paura della delinquenza e dei criminali, non dei soldati. I soldati aiutano» sostiene la Moratti. Sembrano d’accordo gli abitanti del quartiere ai quali il sindaco ha annunciato di persona l’iniziativa del presidio insieme al vicesindaco, Riccardo De Corato, e all’assessore ai Lavori pubblici, Bruno Simini. «Volete l’esercito?» chiede De Corato ai presenti. E anche se il risultato non ha certo il valore di un referendum, i cittadini che si affollano a portare le proprie lamentele rispondono in coro di sì.
Per il momento in via Padova dovranno accontentarsi delle sentinelle del Comune con la pettorina azzurra e la scritta «Milano città sicura». Saranno impiegati cento uomini, cinquanta poliziotti in congedo e cinquanta Blue Berets. Il servizio di vigilanza sociale, affidato con una gara pubblica ai Blue Berets e all’Associazione Poliziotti italiani, ha un costo complessivo di un milione e 732mila euro (metà della somma è destinata appunto a via Padova). Le guardie comunali debuttano qui e sorveglieranno anche viale Jenner e via Imbonati, aree in cui la grande quantità di immigrati di origine musulmana fa crescere «la percezione di insicurezza». Come spiega De Corato, «fatti di violenza imputabili agli stranieri nella zona non sono mai avvenuti ma i cittadini non si sentono tranquilli». Centinaia di birre per terra, i kebap aperti tutta la notte, il degrado e lo spaccio generano paura come le violenze. «Con i controlli del nostro presidio sociale, un fatto come l’esplosione delle bombole del gas nel ristorante di cinese avrebbe potuto essere evitato» dice De Corato.
L’obiettivo è far sentire i cittadini più tranquilli. Ecco perché il presidio sarà rafforzato dalle nuove luci che saranno installate in viale Monza e via Padova.

«La sicurezza si ottiene anche attraverso le strutture e quindi con un’illuminazione adeguata, adatta anche ai pedoni e non solo alle auto. Questo quartiere sarà una delle prossime tappe del Piano d’illuminazione predisposto con A2A. Si parte da novembre e si andrà avanti a macchia d’olio» annuncia l’assessore Simini.

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