Padova. Dalla città del Santo parte il primo segnale sulle unioni di fatto. A Padova sono stati infatti rilasciati i primi certificati anagrafici che attestano le convivenze con «vincolo affettivo» che aprono la strada al riconoscimento di una serie di diritti civili. Sono state due le coppie a beneficiarne, una eterosessuale e una omosessuale. Il Veneto diventa quindi regione pilota.
In consiglio comunale, esulta Alessandro Zan, consigliere Ds e segretario regionale di Arcigay, promotore della mozione che ha dato il via ai certificati anagrafici per il riconoscimento delle unioni affettive. «Una bella soddisfazione - commenta Zan che ha preso parte alla cerimonia all'Anagrafe di Padova in Piazza Capitaniato - perché Padova è stata la città che ha aperto la strada per un riconoscimento dei diritti. Oggi in Parlamento - prosegue - si sta discutendo e cercando una mediazione sul disegno di legge sulle unioni civili. Io sono preoccupato che questo disegno di legge faccia prevalere le mediazioni dentro ai partiti anziché l'obiettivo di tutelare veramente le persone che vivono come coppie di fatto conviventi». I certificati anagrafici rilasciati dal Comune di Padova assicureranno una serie di diritti che precedentemente non erano previsti per le coppie conviventi.
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