In via Padova stranieri per strada e italiani ai seggi

Via Padova, una tranquilla domenica pomeriggio. Il sole splende, le famiglie a spasso si godono il tepore primaverile. L’atmosfera è tranquilla. Gli scontri e le auto rovesciate dagli immigrati qualche settimana fa sembrano distanti anni luce. Oggi si vota. E da queste parti a votare sono soprattutto anziani, almeno così dicono ai seggi: «Il quartiere è vecchio, e tra gli aventi diritto al voto, ovvero i cittadini italiani, la maggior parte sono anziani milanesi», che hanno trascorso una vita qui e ora si ritrovano nel quartiere più multietnico della città, anzi d’Italia. Da un lato all’altro della strada rimbalzano odori dolciastri, aromi speziati e nuvole di olio fritto. Al numero 80 dove il 13 febbraio perse la vita un ragazzo egiziano di 19 anni non c’è più nulla. Nessuna traccia, nessun manifesto che inneggi alla rivolta o che ricordi il giovane accoltellato da un banda di latinos. Così come non si percepisce alcun segnale dell’altra protesta, quella dei commercianti, che ha tenuto banco la settimana appena trascorsa, contro le ordinanze «per il decoro e la sicurezza» firmate dal sindaco Moratti il 18 marzo. Gli unici manifesti che rendono ancora più colorata la strada all’estremo nord di Milano sono i poster elettorali che tappezzano un po’ ovunque i muri. Ma sembra una calma apparente, una tregua in attesa di una risposta che chi vive qui chiede alle istituzioni e che potrebbe uscire dalle urne.
L’apertura dei seggi della scuola del Sole al parco Trotter, così come in via Russo, si è svolta in serenità: le schede sono state consegnate in orario, i seggi allestiti per tempo, nessuno scrutatore ha dato forfait - a differenza di quanto accadde l’anno scorso - quasi che il silenzio elettorale avesse contagiato anche gli animi dei cittadini, commercianti o meno. Nessuno ha approfittato del clamore mediatico delle elezioni regionali per attirare l’attenzione su questo o quel problema del quartiere.
Solo questa sera si potrà avere in parte il polso della situazione nel quartiere, abitato ufficialmente da 7515 italiani residenti, 5515 residenti extracomunitari e 341 residenti cittadini europei. Su 13371 milanesi, infatti, hanno diritto di voto 7515, ovvero poco più della metà degli abitanti regolari del quartiere. Ed è su questi numeri che si gioca una delicata partita, tra chi, impressionato dalla violenza della rivolta degli egiziani ed esasperato dal degrado e dalla sensazione di paura, sceglierà la linea dura, ovvero una politica forte che lavori sulla legalità, sulla sicurezza, sul rispetto delle regole per tutti, e chi invece, magari per reazione, sceglierà la linea «morbida» e tollerante, quella dell’accoglienza e dell’integrazione, convinto che il buonismo sia l’arma vincente per una convivenza pacifica. In quel di via Padova, però, c’è anche chi, come i gestori dei locali, di discoteche e di ristoranti e pizzerie, si è trovato a subire le conseguenze della linea dura del sindaco Moratti, che, per venire incontro alle richieste degli stessi residenti, ha anticipato di due ore, dalle 2 a mezzanotte, l’orario di chiusura. Ecco allora che parte del voto si gioca sul filo delle ordinanze: chi è favorevole e ringrazia il sindaco e vicesindaco per il lavoro svolto, fiducioso e grato che con militari e ghisa a vigilare sul rispetto delle ordinanze - in soli tre giorni dall’entrata in vigore sono già stati sanzionati 26 commercianti - la vita nel quartiere possa cambiare. Non a caso risale al 12 marzo la visita di Letizia Moratti alla bocciofila Caccialanza, a una decina di metri dal luogo degli scontri, quando incontrando i residenti, la Moratti li aveva rassicurati e garantito il suo impegno nel quartiere.

La settimana prossima, ma la visita è annunciata da tempo, incontrerà don Piero, parroco a San Giovanni Crisostomo: chissà se facendosi vedere in via Padova il sindaco è riuscita spostare il voto a favore del suo partito.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica