Sesto fermo per le devastazioni di sabato sera in via Padova, seguite all’omicidio di un egiziano di 20 anni. Si tratta di un suo giovane connazionale, pizzaiolo, pare con regolare permesso di soggiorno. E mentre la Mobile prosegue le indagini per individuare il killer, si prevede una lunga settimana di passione per il quartiere: oggi si mobilitano il Comitato genitori della scuola «Casa del sole», gli immigrati e Sinistra ecologia e libertà, venerdì i Centri sociali con elevati rischi per l’ordine pubblico.
Sabato pomeriggio una banale lite sull’autobus 56 tra africani e peruviani era degenerata in rissa finita con la morte di Abdel Aziz El Sayed, pugnalato al petto. Gli aggressori sono con molta probabilità giovani latinos appartenenti a qualche pandillas, forse i Chicago. Ma, anche se erano a bordo del 56, non è detto abitino in zona. Potevano essere arrivati «in visita» da qualche altro punto del milanese se non addirittura da un’altra provincia. Né l’analisi delle utenze cellulari potrà fornire risposte in tempi brevi: i sudamericani si scambiano spesso i telefoni.
Ma oltre al fronte latinos, la polizia sta seguendo anche quello nordafricano, poiché c’è da identificare il maggior numero di teppisti che ha devastato il quartiere dopo il delitto. Verso le 20 infatti è iniziata una mezz’ora di follia conclusa con una ventina di auto rovesciate, molte altre semidistrutte, moto sfasciate, negozi saccheggiati. Nel giro di un paio di ore polizia e carabinieri avevano già fermato 33 egiziani, una decina clandestini. Quattro, tra 19 e 31 anni, vengono riconosciuti tra gli autori delle devastazioni e arrestati. Lunedì i militari del nucleo informativo sono poi andati a prendere in via Arquà, nello stesso stabile dove si era trasferito appena qualche giorno prima proprio la vittima, un quinto egiziano clandestino. E ieri a mezzogiorno, la Digos ha portato a sei i fermi. Gli agenti hanno infatti ammanettato in una pizzeria di via Padova dove lavora, un altro egiziano di 24 anni. Sono ancora in corso accertamenti, ma dovrebbe essere regolare, anche se con qualche piccolo precedente alle spalle. Poiché alla guerriglia ha partecipato una cinquantina di nordafricani, gli investigatori non escludono altri arresti nelle prossime ore.
Ma il tragico sabato di via Padova non ha evidentemente esaurito i suoi frutti avvelenati. Già domenica con il via vai di politici in zona, la tensione aveva creato vivaci alterchi in strada, con le forze dell’ordine impegnate a correre su è giù per evitare il peggio. Lunedì poi ci sono state due manifestazioni: la fiaccolata della parte «aennina» del Pdl insieme ai commercianti della zona più il corteo degli antagonisti. In una traversa di via Padova, via dei Transiti, c’è infatti il T28, piccolo ma combattivo centro sociale. Da qui sono usciti circa trenta «antifascisti e antirazzisti» che hanno cercato di sbarrare la strada alla fiaccolata facendo salire la tensione alle stelle. Hanno tenuto la posizione per quasi un’ora poi la questura ha consentito entrambe le manifestazione: da Loreto allo rotonda Giacosa il Pdl, dai Transiti, Fanfulla da Lodi, Leoncavallo, Conegliano e nuovamente via Padova, gli antagonisti.
Antagonisti che però da giorni stanno organizzando una nuova manifestazione per venerdì: un evento sicuramente poco pacifico, come spesso capita con la sinistra estrema. E non sarà neppure l’unica: se la Lega ha fatto slittare alla settimana prossima qualsiasi iniziativa, oggi tocca a Comitato genitori della scuola «Casa del sole», immigrati e Sinistra ecologia e Libertà. Si inizia alle 16.30 con papà e mamme in assemblea al teatrino del parco Trotter e con il presidio all’angolo tra via Padova e via Predabissi di Sel. Alle 17 gli stessi immigrati daranno vita a una manifestazione «di riconciliazione» come annunciato dal presidente dell’Associazione Dialogo, la marocchina Najat Tantaoui. I portavoce delle comunità egiziana e sudamericana marceranno fianco a fianco, insieme ai rappresentanti di tutte le comunità straniere del quartiere.
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