Lui sera abituato così, in quel di Caserta, la terra dorigine: una stretta di mano, e il contratto è stipulato, anche se non cè niente di scritto, di ufficiale. Vale la parola data, sia quando si tratta di comprare una casa o un terreno, sia quando vuoi mettere in stalla una bufala che rende tante mozzarelle a denominazione dorigine protetta. Ma a Rebocco, nello Spezzino, lui, quarantenne trapiantato al Nord, ha imparato che bisogna stare più attenti, altrimenti la «bufala» te la fanno, non ti rende mozzarelle, se mai tanti pesci in faccia. E non per colpa della gente del posto, che anzi è tanto gentile e ospitale. A far capire al maturo casertano che tira aria diversa ci ha pensato unavvenente brasiliana, esperta in arti che lasciano ben poco al sentimento e niente allimmaginazione. Fatto sta che luomo, sangue caldo e nostalgia canaglia, preso da un momento di sconforto, va incontro alla bella carioca, simpatizza, si concede qualche confidenza, e infine passa alla stipula del contratto. Lei ci sta, da autentica professionista: «Vieni a casa mia. Ti garantisco, è riservata, praticamente chiusa». Eccome.
Tutto è definito, fin nei minimi dettagli, compreso il costo della prestazione. Una stretta di mano, e le banconote passano da una tasca allaltra. Senza formalità, che diamine! Niente di scritto, tutto il mondo è paese, pensa lui pregustando un pomeriggio da leone. Ma quando arriva il momento di varcare luscio dellamore a tariffa, si vede sbattere letteralmente la porta in faccia. «Che sia un gioco erotico, un preliminare che usano le brasilere?». Illuso. La verità non tarda a manifestarsi. Ha voglia, sempre lui, di attaccarsi al campanello e insistere fino a consumarsi il dito. La bella carioca non ci sente, anzi, chiama i carabinieri «per far smetterau quel rompicogliau». Illuso e anche mazziato, insomma, il casertano della bufala. I militi accorrono, guardano, chiedono, interrogano anche i vicini, e non si accontentano di spiegazioni tipo: «Ho stipulato il contratto, mi ha promesso faville, le ho dato un centone, e mi ha lasciato in bianco».
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