Francesca Scapinelli
Riaprire al pubblico tesori come Santa Maria Antiqua e la Casa di Augusto sul Palatino. A traguardi come questi guarda la Soprintendenza archeologica del Comune che, con il ministero per i Beni culturali, ha avviato un check-up dellintera area del colle su cui, secondo la tradizione, Romolo tracciò i confini della città.
Il monitoraggio, annuncia il soprintendente Angelo Bottini, si concluderà tra giugno e luglio e permetterà di aver chiaro lo stato di salute dei singoli monumenti e di programmare gli interventi di restauro e consolidamento, a partire dalle situazioni di maggiore criticità (per danneggiamenti subìti dalle strutture, rischio di crollo, instabilità).
Una ricognizione complessiva del patrimonio archeologico del Palatino e della sua sicurezza sismica che, sottolinea lautore del progetto Giorgio Croci (al quale si deve la risistemazione della Basilica di San Francesco ad Assisi dopo il rovinoso terremoto dellautunno 1997), è il contrario degli «interventi tampone sul singolo monumento» e eviterà il ripetersi di crolli come quello che ha recentemente interessato la Domus Tiberiana.
La galleria della Casa di Augusto, le Arcate Severiane, gli Orti Farnesiani, la Vigna Barberini, la stessa Domus Tiberiana sono alcune delle priorità emerse dallindagine sullantica «Legio X». Quattro i cantieri aperti: due alla Domus Tiberiana e due tra Orti Farnesiani e Casa di Augusto.
La radiografia del Palatino - è il parere degli esperti - mostra uno stato di «cattiva salute». Per la cura saranno necessarie risorse ingenti: la spesa totale, distribuita lungo un arco di dieci anni, si stima intorno ai 130 milioni di euro. Il 10-15 per cento del totale - allincirca quindici milioni di euro - servirà per abbattere i rischi maggiori.
Per ora si può contare sui 4 milioni di euro annui stanziati nellultima Finanziaria per 15 anni, più 5 milioni di euro già assegnati attraverso il gioco del Lotto e 10 milioni previsti dalla legge speciale su Roma Capitale. «Limpegno è di rendere disponibili altre risorse, quelle che servono per la gestione di un patrimonio di questa portata - annuncia il ministro Rocco Buttiglione -. Occorre per prima cosa avere una conoscenza precisa dellarea e individuare le situazioni di rischio, in modo che il denaro del contribuente sia speso correttamente».
Il monitoraggio del colle («cuore del comparto turistico italiano», rileva Bottini) sarà inoltre la premessa per la creazione di un archivio informatico del patrimonio archeologico dellarea, i cui dati verranno via via aggiornati. «Prevenire è meglio che curare, di qui limportanza del progetto - conclude il ministro Buttiglione -. Senza contare che un intervento tardivo costa di più».
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