A Palazzo del Broletto di Como le Borse viste da Federico Guida

Un toro e un orso messi lì, per fare da guardia agli esseri umani. Il toro scalpitante, pronto a sollevare il suo avversario con un'incornata. L’orso pacifico, pronto ad atterrare con una zampata chi disturbi il suo letargo. Simboli del mondo borsistico che l'artista milanese Federico Guida (classe 1969) ha preso in prestito per la sua ultima personale a palazzo del Broletto di Como. «Sussurri e grida» (da domani al 26 luglio), è un salto senza paracadute nel mondo della finanza internazionale. Le postazioni di lavoro affollate, la contrattazione, la frenesia dei broker: nelle sue tele Guida non descrive la Borsa solo come luogo fisico, di lavoro. L'artista prova a catturare la psicologia dei personaggi, le emozioni dietro alle aspettative, legate all'incertezza dell'investimento. E così le sale operative si trasformano in un'arena dove è palpabile il coinvolgimento, l'attesa che rode il fegato, la responsabilità di cui ci si sente incaricati. «Per questo ho scelto di usare il verde acido, il marrone e il rosso, per rendere il senso di caos e dinamicità». Aggiunge il curatore: «I flash pittorici di Federico indagano le tribù della finanza mondiale evocandone il caos troppo spesso gridato dai titoli dei giornali.

Attingono al linguaggio della cronaca, piuttosto che a quello del lirismo, e riportano sulla tela l'essenza formale e i messaggi reconditi della realtà». Le diciotto opere sono state realizzate dall'artista nel 1997, su commissione di una finanziaria svizzera. Vengono presentate al pubblico per la prima volta.

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