Il Palazzo del Cinema di Venezia nasce sotto la Lanterna

Il Palazzo del Cinema di Venezia nasce sotto la Lanterna

Il nuovo Palazzo del Cinema di Venezia porta la firma dello studio genovese «5+1» e del francese Rudy Ricciotti, vincitori del concorso internazionale di progettazione dal titolo «Nuovo Palazzo del Cinema e aree limitrofe» bandito lo scorso anno dalla Biennale di Venezia. La prima pietra dell’edificio è stata posata lo scorso 28 agosto, segno di un trend particolarmente positivo dell’architettura italiana e anche di quella genovese. La proposta progettuale di «5+1 & Rudy Ricciotti» ha concentrato la parte più corposa della struttura sotto terra e ridimensionato quella fuori terra.
«Il progetto parte dal tema del realismo magico, che si afferma come soluzione espressiva dell’esterno, dove la materialità opaca e terrosa della sala si compone con la ricchezza iconica del verde della Piazza del Cinema e del Giardino del Cinema, e dei due edifici del novecento italiano. Dall'altra parte l’interrato, che risolve funzionalmente tutti i requisiti del bando del Palazzo del Cinema: utilizza l'immagine dell'ala della libellula, nella vetrata della Grande Sala sul parco, i materiali e le immagini del mondo del Cinema, oro, velluto, pelle, nel Foyer, nella Passerella, nel Mercato del Cinema, nel Bar», ha spiegato Alfonso Femia dello studio 5+1.
La nuova sede della mostra del Cinema avrà una superficie complessiva di 33mila metri quadrati, ed ospiterà dieci sale più una in grado di accogliere sino a 2.400 posti a sedere.
Principio ispiratore del progetto, così come richiesto nel bando, è l’alto grado di sostenibilità ambientale. Affossata nel terreno in modo da non entrare in conflitto con lo spazio urbano del Lido, la sala da 2400 posti integra piazza e mare, giardino e natura, attraverso una grande vetrata sul lato del giardino. Lunga circa 90 metri, la struttura è rivestita di resina e materiali naturali color terra. Lo studio «5+1» che ha una sede a Genova in via Interiano, ma altre due a Milano e Parigi vanta un eccezionale curriculum. Il lavoro dei genovesi è stato esposto a Parigi, Zurigo e Firenze e hanno partecipato alla VIII e IX (nel 2002 e nel 2004) Biennale di Architettura di Venezia. Segnalati al Premio Borromini (2001), al Mies van der Rohe (2002) e alla Medaglia d'Oro della Triennale (2003), sono vincitori con il Campus di Savona, il Museo Archeologico di Aquileia e la Caserma di Finanza di Albenga di premi all'opera. Nel 2002 ricevono la menzione speciale per l'Hoesch Design Award. Sono invitati, inoltre, a partecipare a mostre sull'architettura italiana a Graz, Istanbul, Kobe, Kyoto, New York, e nelle principali città italiane.
Nel 2003 per l'attività di ricerca 5+1 è stato insignita del Titolo di Benemerito della Scuola della Cultura e dell'Arte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Stanno sviluppando progetti a Torino, Milano, Roma, Venezia e Savona.

Attualmente lo studio è impegnato nello sviluppo di importanti aree strategiche in Italia e di progetti residenziali in Liguria, a Milano e in Spagna Stanno realizzando il recupero dell'ex Caserma Bligny a Savona, di Villa Sottanis e dell'ex-Omni a Casarza Ligure Alfonso Femìa è collaboratore alla didattica di progettazione architettonica presso la Facoltà di Architettura di Genova e Professor alla KSU di Firenze. Gianluca Peluffo è Ricercatore presso la Facoltà di Architettura di Genova. Insieme dal 2003 sono docenti al Masp di Lucca.

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