da Roma
Barba bianca, cappello rosso, occhialini. Sui muri di Napoli spunta un Berlusconi-Santa Klaus. «Silvio ci manchi, torna presto - cè scritto sul manifesto - Dopo la Finanziaria molti anche a sinistra hanno capito che lItalia ha bisogno di te. Babbo Natale esiste e resiste». E il Cavaliere tornerà, a quanto pare, proprio a Natale.
Anche il Palazzo tira un trasversale sospiro di sollievo. Si dice sollevato Walter Veltroni, che scrive un telegramma allex premier augurandogli «un pieno ristabilimento e un rapido ritorno allattività politica». Pier Ferdinando Casini si dice felice per le buone notizie da Cleveland ma non si considera il figliol prodigo della Cdl. Quanto tempo, gli chiedono, ora Berlusconi dovrà aspettare prima di sacrificare il classico vitello grasso? Per Casini però non è certo il momento di sottolineare le divisioni: «In queste ore non posso che fare un affettuoso augurio a Silvio Berlusconi. Posso polemizzare con tutti ma adesso non con lui».
Un «pensiero speciale» pure da Lorenzo Cesa. Il segretario dellUdc riunisce in un albergo romano i parlamentari del partito per i saluti natalizi e per loccasione mette da parte le recenti beghe sulle strategie del centrodestra e sui sondaggi: «Auspico per lamico Silvio una convalescenza serena e veloce, certo che anche nel 2007 sarà protagonista con lenergia, la passione e la grinta di sempre - dice Cesa tra gli applausi dei deputati e dei senatori centristi -. Lopposizione a Romano Prodi ha bisogno del suo rilevante contributo umano e politico». Nemmeno il portavoce dellUdc Michele Vietti, sostiene, vuole litigare. Però dice: «Vediamo che ancora oggi l'onorevole Bonaiuti continua a citare sondaggi americani relativi all'Udc che non hanno riscontro in Italia. Poiché però in queste ore siamo affettuosamente vicini a Berlusconi e non vogliamo polemizzare con lui, proponiamo al suo portavoce di assegnare sin d'ora simbolicamente l'un per cento all'Udc in tutte le sue future dichiarazioni e, soprattutto, gli auguriamo un Natale sereno lontano dalle polemiche».
Roberto Formigoni si associa alle felicitazioni generali e disinnesca la miccia sulla scelta del Cavaliere di farsi operare da un ospedale americano. «Certo - commenta il presidente della Regione Lombardia - dispiace che per motivi di privacy Berlusconi sia stato costretto ad allontanarsi dalla Lombardia dove ci sono eccellenze mondiali riconosciute ovunque, in particolare per le cure cardiologiche e cardiochirurgiche». Però «quello che veramente conta» è che tutto sia andato per il meglio.
Un «torna presto» arriva pure dagli ebrei romani.
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