Il Palazzo del Melograno dopo il calcio si dà all’Art

Il Palazzo del Melograno dopo il calcio si dà all’Art

Fino a pochi anni fa sotto quegli affreschi si parlava di calcio mercato, di abbonamenti per lo stadio, di tattiche, di conti e bilanci che non sempre quadravano. Oggi in quelle stesse sale firmate da Domenico Piola nel XVII secolo la partita si gioca con l’arte; l’arbitro c’è e sarà un battitore.
Parliamo dello splendido Palazzo del Melgrano in piazza Campetto 2, una residenza nobiliare tardo cinquecentesca che faceva parte del prestigioso elenco dei Rolli della Repubblica di Genova, destinati ad alloggiare gli ospiti più importanti, dai re ai papi agli ambasciatori. E nelle stanze del quarto piano, che recentemente hanno ospitato la sede della Sampdoria ai tempi di Enrico Mantovani, si terrà la prossima asta di antiquariato organizzata dalla casa d’aste Art di Guido Wannenes. La casa d’aste, presente anche a Roma e che recentemente lasciato Palazzo di Negro occupato a sua volta dalla Fondazione Garrone, aprirà per la prima volta al pubblico le porte di questa nuova sede al piano nobile di Palazzo Casareto De Mari, meglio conosciuto appunto come Palazzo del Melograno, e lo farà a partire da giovedì e fino a domenica per presentare ai visitatori l’esposizione di tutti gli oggetti che saranno battuti nell’asta di martedì e mercoledì prossimi.
Moltissimi gli oggetti offerti al pubblico. Fra gli argenti che andranno in asta una saliera in argento fuso, cesellato e in parte dorato (Roma 1805) di Giuseppe Valadier (1762-1839) punzonata e decorata con il tipico motivo delle teste leonine, stimata fra 5.000 e 8.000 euro. Poi una caffettiera in argento genovese del XVIII secolo punzonata Torretta e stimata fra 18.000 e 20.000 euro e una coppia di candelieri coevi anch'essi punzonati Torretta e stimati 4.000-6.000 euro.
Rarissima la collezione di coralli lavorati a Trapani nel XVII secolo, che comprende un calamaio in corallo, rame dorato e bronzo decorato da festoni, angeli e testine di cherubini con uno spargipolvere e due contenitori per inchiostro, stimati 25.000 - 35.000 euro. Poi una piccola giara in corallo e rame dorato sormontata da una sculturina raffigurante San Giovanni (8.000 - 12.000 euro) e un obelisco in corallo e rame dorato sormontato da gruppo a tutto tondo con Madonna, Bambino e Santo (stima 8.000 - 12.000 euro).
Fra i mobili spiccano un tavolo da gioco impiallacciato ed intarsiato in legni vari di Giuseppe Maggiolini (Milano, fine del XVIII secolo) con motivi floreali con ghirlanda e gambe a obelisco rovesciato (stimato fra i 25.000 e i 35.000 euro).
E una coppia di commodes Luigi XVI lastronati in palissandro e bois de rose del XVIII secolo con piano in legno centrato da riserva raffigurante putto su carro, fronte rettilineo a due cassetti a specchio centrati da riserva raffigurante scena mitologica più uno sotto il piano percorso da tralcio fogliaceo, fianchi rettilinei, piedi tronco piramidali (alt. cm 91, largh. cm 127, prof. cm 58, 30.000 - 40.000 euro).
Tornano infine, a grande richiesta, gli avori.

Fra questi, una splendida coppia di sculture realizzate in Italia Meridionale nel XVII secolo: l'una raffigurante San Giuseppe con Gesù Bambino, l'altra Sant'Anna con Maria Bambina su basi in avorio a volute con al centro riserva raffigurante la Sacra Famiglia, entro teche in legno ebanizzato e scolpito poggianti su tre piedi e riccamente intagliate a volute fogliacee, cimasa a valva (alt. cm 57, stima 18.000 - 22.000 euro).

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