Palermo, i ribelli di Miccichè si fanno il partito al Comune e alla Provincia

Era uno, è diventato trino. Il Pdl al Consiglio comunale di Palermo, si fa in tre. In quella bomba ad orologeria sempre pronta a esplodere che è il Pdl nell’Isola, granaio di voti sicuro per il centrodestra sino a quando non è stato dilaniato dalla guerra tra correnti, accade anche questo. A Sala delle Lapidi, la sede del Consiglio comunale, accanto al Pdl, è nato ufficialmente il Pdl Sicilia, costola antagonista rispetto al partito ufficiale. Costola ribelle che fa capo ad un altrettanto ribelle leader del partito in Sicilia, il sottosegretario Gianfranco Miccichè, l’uomo della vittoria del centrodestra, nel 2001, per 61-0. Del gruppo fanno parte sei consiglieri, che sommati ai due - sempre vicini a Miccichè - che nelle scorse settimane hanno costituito il terzo gruppo, il Pdl Palermo, fanno otto. Insomma, una bella opposizione interna per il partito, tanto più che nella stessa area dei ribelli si collocano anche i 5 consiglieri del Mpa di Lombardo. E che di opposizione a tutti gli effetti si tratti non c’è dubbio. La prima battaglia del neonato gruppo, ufficializzato ieri, è perfettamente identica a quella portata avanti dal Pd: annullare l’aumento dell’aliquota dell’addizionale Irpef dal 4 all’8 per mille disposto con una delibera di giunta dal sindaco Diego Cammarata, Pdl di parte avversa (fedele cioè all’area che fa capo al ministro di Giustizia Angelino Alfano e al presidente del Senato Renato Schifani), grazie ad un decreto ad hoc per Palermo del premier Silvio Berlusconi.
Insomma, nel Pdl dell’Isola la situazione è sempre più infuocata. E non solo al Comune. Il gruppo Pdl Sicilia, infatti, si è costituito pure alla Provincia, dove conta sette consiglieri.

E a questo punto tanto il sindaco Cammarata tanto il presidente della Provincia Giovanni Avanti (Udc) vedono seriamente traballare la loro maggioranza in aula. Che accadrà? Difficile dirlo. Ma un intervento che rimetta a posto la situazione sembra sempre più urgente.

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