Buco da 400 milioni di euro. All’Ars non ci sono più soldi per approvare le leggi

All’Ars si discute sul disavanzo della regione siciliana che ad oggi è di 7,3 miliardi, il frutto di circa trenta esercizi finanziari. Adesso Musumeci vuole mettere a dieta la Regione

Buco da 400 milioni di euro. All’Ars non ci sono più soldi per approvare le leggi

Non ci sono più soldi. La Regione ferma tutte le spese e blocca anche l’attività legislativa dell’Ars. Il governo ha illustrato la situazione finanziaria della Regione dopo che proprio ieri ha comunicato in aula la mancanza di copertura finanziaria per una legge di spesa. C’è un nuovo disavanzo nel bilancio, di cui la Regione ha preso atto e lo ha assorbito a causa dalle scelte del governo precedente. La Regione è costretta a fermare le spese. L’obiettivo adesso è colmare la voragine di 400 milioni, certificata dalla Corte dei conti. Serve un risanamento del bilancio della Regione ed entro il 31 dicembre il Governatore Musumeci vuole approvare il bilancio 2020.

Non solo tagli perché non si può fermare la crescita e allora Musumeci ricorda gli investimenti sulla viabilità secondaria, sulla cultura, i consorzi di bonifica. E ancora la lotta all’abusivismo edilizio e la legge sui rifiuti di cui manca ad oggi l’approvazione in aula. Tappe che lo stesso Musumeci ha definito imprescindibili per ripartire. Nello Musumeci, nel corso di una conferenza stampa, a Palazzo d'Orleans, a Palermo, convocata per fare chiarezza sullo stato dei conti della Regione siciliana ha confermato che il disavanzo della regione è di 7,3 miliardi, il frutto di circa 30 esercizi finanziari. "Sono notizie improntate a terrorismo psicologico - dice Musumeci -. Credo che la politica debba essere improntata a grande senso di responsabilità, ecco perchè al governo regionale sembrava giusto dare qualche elemento di chiarezza. Lo facciamo con la serenità che voi conoscete e con la consapevolezza che nei momenti di difficoltà la politica deve sapere offrire soluzioni e non tentare vergognose speculazioni. Non riproporremo più i collegati. Pensavamo che un bilancio snello potesse essere una soluzione ma i collegati sono frutto del parlamento e il governo, per stile, non interviene mai sulla sua attiva".

Musumeci, ha aggiunto: "Con la delibera dell'8 agosto abbiamo risposto alla richiesta della Corte dei Conti e abbiamo accertato un maggiore disavanzo per circa 400 milioni di euro, partite passate e relativi a capitoli di spesa sanitari". Abbiamo nominato un esperto di caratura nazionale per fare emergenze i residui non accertati nel passato e avviare con la Corte dei Conti il definitivo risanamento del bilancio della Regione”. Musumeci ha posto l’accento sulla necessità di rimettere in carreggiata la Sicilia. "Ecco perchè come governo regionale ci sembrava giusto fornire elementi di chiarezza - ha proseguito il numero uno di palazzo Orleans -. E lo facciamo con la serenità e con la consapevolezza che nei momenti di difficoltà la politica deve saper offrire soluzioni e non tentare vergognose speculazioni. Stiamo portando avanti una sorta di azione verità e, mano a mano che emerge, qualcuno si preoccupa di minimizzare pensando di gettare il pallone dall'altra parte. Ma le responsabilità sono consacrate negli atti".

Poi il numero uno di Palazzo

d’Orleans ha assicurato: "Non presenteremo più i collegati. Pensavamo che un bilancio snello potesse essere una soluzione, ma i collegati sono frutto del parlamento e il governo, per stile, non interviene mai sulla sua attività".

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