Cronaca locale

La droga ingerita, la staffetta con l'auto: così i pusher eludevano i controlli

Spacciavano droga nei luoghi della movida e davanti alle scuole. I carabinieri proseguono le indagini e hanno arrestato altri tre pusher

La droga ingerita, la staffetta con l'auto: così i pusher eludevano i controlli

Altri tre arresti dei carabinieri di Patti in provincia di Messina per lo spaccio di droga nel luoghi della movida messinese e davanti le scuole. I militari hanno arrestato stamattina, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Messina su richiesta della procura della Repubblica di Messina, i pattesi Alessandro D’Amico di 25 anni e Rosario Lo Presti di 22 anni. Obbligo di dimora, invece, per il pattese Agostino Antonio Sangiorgio di 20 anni, tutti gravemente indiziati del reato di traffico e detenzione di droga in concorso tra loro.

Prosegue dunque l'indagine avviata dai carabinieri per disarticolare uina fitta rete di pusher giovanissimi che vendevano droga a coetanei, spesso minorenni, nei luoghi dell movida e davanti alle scuole del comprensorio messinese. I pusher vendevano soprattutto marijuana e cocaina tra Patti e Gioiosa Marea. Lo Presti e D’Amico erano stati sottoposti agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione condotta lo scorso 10 dicembre dai carabinieri di Patti che avevano eseguito due ordinanze applicative di misure cautelari nei confronti di dieci persone, indiziati di traffico e detenzione di droga e, in una specifica circostanza, anche di estorsione. Sangiorgi, invece, era stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora.

In particolare, nel corso delle indagini, i carabinieri hanno accertato che lo scorso 3 maggio 2019, Lo Presti e D’Amico, insieme ad un terzo ragazzo, all’epoca dei fatti minorenne, si erano recati a Messina per acquistare della droga da rivendere. E avevano pianificato tutto, scegliendo un giorni di pioggia intensa perché ritenevano meno probabile un eventuale controllo da parte delle forze dell’ordine. Durante il viaggio, dalle intercettazioni ambientali, i tre giovani discutevano chiaramente, esprimendo le proprie considerazioni sul peso e sul prezzo del prodotto. Nel tardo pomeriggio, giunti a Messina nel rione Camaro, dopo essersi accertati che in quel momento non c'erano forze dell’ordine in zona, i tre hanno portato a termine il loro rifornimento di cocaina. Durante il tragitto di ritorno, temendo un controllo, decidevano di uscire dall’autostrada nel comune di Falcone poiché, a causa della pioggia insistente, ritenevano improbabile un controllo da parte dei carabinieri.

I militari però li hanno controllati all'ingresso di Patti, ma non hanno trovato la droga. Le intercettazioni faranno comprendere il motivo. Lo Presti, infatti, aveva ingerito "due palle tante", lasciando intendere chiaramente due ovuli di cocaina. E ancora, il 30 maggio successivo, i carabinieri hanno sottoposto a controllo D’Amico, sempre in compagnia del soggetto allora minorenne. Addosso gli hanno scoperto due involucri, uno contenente cocaina e l’altro marijuana, che lo stesso minore, poco prima, insieme a Lo Presti, come emerso dalle intercettazioni, aveva acquistato sempre a Messina nel rione Camaro. E per eludere gli eventuali controlli delle forze dell’ordine, la droga era stata trasportata a Patti mediante una staffetta effettuata con due diverse autovetture e con la partecipazione di Sangiorgio. Con questa operazione, i carabinieri hanno ulteriormente colpito la fitta rete di spaccio di droga che, per tanto tempo e soprattutto a Patti, aveva attirato tra le proprie maglie, purtroppo, tanti giovani consumatori.

Anche minorenni, avvicinati dagli spacciatori, non solo nei luoghi della movida, ma anche presso le scuole del posto.

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