Coronavirus

"La mafia punta le aziende in difficoltà", l'allarme sulla crisi da coronavirus

Antonino Di Matteo, ex pm della Dda di Palermo lancia l'allarme. La crisi economica dovuta all'emergenza coronavirus rischia di portare le aziende in crisi nelle mani della mafia

"La mafia punta le aziende in difficoltà", l'allarme sulla crisi da coronavirus

La mafia potrebbe approfittare del momento di crisi per mettere le mani sulle aziende in difficoltà economica. É l'allarme lanciato dall'ex pm della Dda di Palermo e adesso componente del Csm Antonino Di Matteo. Mentre il Governo studia un piano per aiutare aziende e famiglie, Antonino Di Matteo parla del rischio che corrono gli imprenditori.

"C'è un altro terribile contagio che dobbiamo scongiurare in questo momento: l'economia legale rischia di essere infettata ancora di più dalle mafie. La mafia punta a prendersi le aziende in crisi". Ha detto Di Matteo in una intervista a Repubblica. Il magistrato condivide "l'allarme dei nostri investigatori, che sono i migliori al mondo sul fronte della lotta alle mafie". "I padrini e i loro complici - spiega - potrebbero già avere iniziato a contattare imprenditori e commercianti assaliti dalla crisi economica, offrendo ingenti disponibilità di liquidità, magari sotto forma di prestiti". "Penso agli operatori del commercio - aggiunge Di Matteo - del settore alberghiero, in generale alle piccole e medie imprese. In breve tempo, la criminalità organizzata potrebbe arrivare all'obiettivo di controllare numerose attività economiche legali".

"Non possiamo permetterlo - avverte Di Matteo - sarebbe un gravissimo passo verso l'apparente legalizzazione delle mafie. É la grande sfida che ci aspetta, non riguarda solo il nostro governo, ma anche le istituzioni europee". Ritiene "importanti" le misure messe in campo dal governo "per arginare il contagio dell'economia legale. Perché vanno sostenuti con forza non solo le persone indigenti, ma anche i tanti imprenditori e commercianti che non aiutati rischiano più o meno consapevolmente di consegnarsi all'economia mafiosa". Sui tentati assalti ai supermercati a Palermo dice: "Le mafie potrebbero anche soffiare sul fuoco del malcontento per alimentare odio nei confronti delle istituzioni. Una ragione in più perché lo Stato giochi di anticipo e con più forza rispetto alle mafie".

Anche Claudio Fava è intervenuto sulla situazione economica: "Si rischia di arrivare tardi se il Governo non passerà rapidamente ai fatti attivando immediatamente le risorse disponibili e rivolgendo il proprio intervento non solo alle imprese ma anche ad una vastissima platea sociale ridotta allo stremo dalle misure anti-virus". Ha detto attraverso una nota il presidente della commissione Antimafia dell'Assemblea regionale siciliana.

"Le periferie del Sud, soprattutto delle aree più depresse, stanno diventando autentiche polveriere sociali - aggiunge -. I sindaci, troppe volte lasciati soli, non possono fronteggiare questa emergenza senza strumenti adeguati e senza l'aiuto concreto della Regione e dello Stato. Sempre più evidente - continua Fava - è il rischio che le mafie approfittino della situazione utilizzando la loro liquidità per costruire un vero e proprio welfare criminale tra usura e corruzione.

Anche gettando benzina sul fuoco della disperazione".

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