Un equivoco. Così il comune di Altofonte, in provincia di Palermo, replica al caso dell'Imu raccontato qualche giorno fa. Ma facciamo un passo indietro. Un contribuente riceve dal comune in provincia di Palermo una cartella con una multa di 60 euro. Motivo? Almeno stando a quanto si legge nella cartella, il mancato pagamento di due centesimi per quanto riguarda l'Imu del 2014. "Ma non è così - fa sapere il sindaco di Altofonte Angela De Luca - Il caso specifico si riferisce agli immobili di nuova catastazione avvenuta nel novembre 2009 in regime di Ici, con obbligo di dichiarazione che non risulta mai essere stata presentata al comune. La sanzione irrogata, nella misura prevista dalla legge, pari a 51 euro, si riferisce esclusivamente alla mancata dichiarazione riferita all'anno 2014 (epoca in cui era ancora vigente l'obbligo di dichiarazioe".
Ma il sistema commette un errore e lo spiega lo stesso primo cittadino. "Per un mero errore, il sistema, probabilmente dovuto alla erronea intestazione dell'atto, ha scorporato due centesimi dalla voce arrotondamenti ed ha indicato mancati pagamenti per complessivi due centesimi. L'equivoco nasce dall'intestazione dell'atto che cita due causali". Ma errore o meno del comune, al cittadino la multa di 60 euro rimane anche se, a sentire qualche addetto ai lavori, è assurdo ricevere una sanzione che si riferisce ad un periodo così lontano in cui tutto dovrebbe essere già prescritto. La cartella, comunque era curiosa e meritava una particolare attenzione.
Secondo il comune, infatti, il contribuente aveva omesso la denuncia e il versamento dell'Imu del 2014. Per un totale di due centesimi: un centesimo per l'acconto e un centesimo per il saldo. E per questo aveva comminato una multa di 60 euro tondi tondi. Era evidente l'errore del sistema, visto che la denuncia non è più obbligatoria da una decina di anni considerato l'archivio informatico di cui dispongono i comuni. L'Imu, poi, viene fatta in autoliquidazione, ossia il comune non invia nessun bollettino da pagare. Deve essere il contribuente, magari seguito da un professionista, a compilare tutto e versare la quota, suddivisa in due rate: acconto, appunto, e saldo.
Errore, o meno, però la multa rimane. Il comune comunque i 60 euro dal cittadino li pretende per una omessa denuncia di Ici avvenuta dieci anni fa.
Chiaro che il professionista che sta seguendo il contribuente palermitano, chiederà l'annullamento dell'atto, visto che dovrebbero essere decaduti i termini. E affrontare una battaglia legale per 60 euro non gioverebbe né al comune né al cittadino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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