Cronaca locale

Orlando dà la cittadinanza onoraria al vescovo tedesco pro Ong

Il sindaco Orlando e il vescovo Bedford-Strohm a giugno hanno sottoscritto il "Palermo-Appell", ovvero l'appello sulle politiche per il salvataggio in mare di chi approda in Italia

Orlando dà la cittadinanza onoraria al vescovo tedesco pro Ong

Il vescovo della Chiesa evangelica-luterana della Regione bavarese, Heinrich Bedford-Strohm da oggi è un cittadino onorario di Palermo. Il conferimento al presidente del Consiglio della Chiesa evangelica in Germania (Ekd), è stato assegnato dal sindaco Leoluca Orlando nel corso di una cerimonia che si è svolta nell’aula consiliare di Palazzo delle Aquile. Heinrich Bedford-Strohm, che in questi giorni è in visita ufficiale in città negli scorsi mesi ha sostenuto fortemente le ONG e il salvataggio in mare, sottolineando che i paesi nel Mediterraneo e l’Italia devono essere maggiormente supportati. E proprio a Palermo oggi c'erano alcuni esponenti della Sea Watch. "Con il vescovo abbiamo condiviso un nuovo umanesimo che vuole salvare le vite in mare - dice il sindaco di Palermo Leoluca Orlando -. La cittadinanza onoraria vuole essere un motivo di gratitudine e una condivisione di valori

A giugno Strohm e Orlando avevano firmato a Palermo insieme il cosiddetto “Palermo-Appell” sulle politiche per il salvataggio in mare, annunciando anche di voler finanziare e mandare una nave di salvataggio a nome delle chiese e della società civile tedesca e europea nel Mediterraneo. In quella occasione, accompagnato da una delegazione protestante italiana, aveva anche incontrato in Cattedrale l’arcivescovo Corrado Lorefice. "Palermo è un porto sicuro - aveva detto Orlando nel giorno della sottoscrizione dell'appello -. Ci rifiutiamo di fare o lasciare annegare brutalmente bambini, donne e uomini nel mare davanti alle porte della nostra città e al confine del nostro Continente. Quando si fanno delle leggi, come i decreti di sicurezza questi diritti vengono nei fatti aboliti. Mentre muoiono persone nel Mediterraneo, chi tenta di salvare le loro vite viene privato di questo diritto/dovere o addirittura perseguito. I profughi perdono il diritto di essere salvati, perdono il diritto di raggiungere un porto sicuro, perché i porti sono chiusi. Ma un porto chiuso non è più un porto".

A giugno alla Westfalenhallen Arena davanti a circa 12mila rappresentanti della convention nazionale dei laici evengelici tedeschi (Deutscher Evangelischer Kirchentag) avevano preso una posizione netta "contro la criminalizzazione delle ONG che salvano vite nel Mediterraneo". L’idea era quella di un network europeo che costituisse un porto sicuro dove far attraccare in Europa le navi. Oggi il cerchio si chiude con la visita ufficiale a Palermo del vescovo tedesco. "Abbiamo chiesto la fine della criminalizzazione degli sbarchi - dice Heinrich Bedford-Strohm . Rinnoviamo l'appello: la miseria, la sofferenza, così come la povertà, il dolore, la speranza e l'amore non hanno una nazionalità. Ringrazio l'Italia e il suo popolo per la fratellanza e per contrastare alcune forze politiche che hanno cercato di mettere le persone contro. Queste forze politiche nei mesi scorsi hanno cercato di mettere gli italiani contro i tedeschi, i bianchi contro i neri, gli europei contro gli africani. Il primo cittadino di Palermo sta contrastando queste forze, combattendo per una vita dignitosa delle persone. Orlando dimostra di fare politica con un volto umano. Palermo è una città aperta e solidale e io oggi sono orgoglioso di dire di essere palermitano con la vostra generosità".

Tre i temi principali per cui il sindaco ha deciso il conferimento al vescovo. Il primo, per l’opera di sensibilizzazione intrapreso "al fine di ribadire la necessità di garantire il rispetto del diritto alla vita di tutti gli esseri umani e l’attivazione di meccanismi di soccorso, di accoglienza e di solidale redistribuzione in Europa, rispetto al fenomeno delle migrazioni in atto". Il secondo, per aver riconosciuto e "apprezzato l’importante cambiamento culturale e sociale della nostra Città divenuta, con la Carta di Palermo, visione di futuro ed esempio nel presente per una Europa di accoglienza e rispetto dei diritti umani".

E, infine, per "aver prestato autorevole attenzione al progetto intitolato 'Io sono persona, noi siamo comunità' come alternativa a egoismi individualistici e a soffocanti appartenenze a gruppi chiusi", spiega Orlando.

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