Palermo, botte e minacce a chi non pagava la droga. Sgominata banda di pusher

La polizia ha eseguito un provvedimento di custodia cautelare nei confronti dei componenti di uno spregiudicato gruppo di spacciatori di droga. Le manette sono scattate per quattro persone con base operativa in un appartamento alla Vucciria

Palermo, botte e minacce a chi non pagava la droga. Sgominata banda di pusher

Spacciavano e intimavano chi non pagava le dosi di droga. La Polizia ha eseguito un provvedimento di custodia cautelare nei confronti dei componenti di uno spregiudicato gruppo di spacciatori che operavano all'interno del mercato della Vucciria. A quattro persone è stato contestato il sequestro di persona a scopo di estorsione, di cessione di stupefacenti e di lesioni personali aggravate.
Questi reati si sarebbero concretizzati in un appartamento della Vucciria, in vicolo dei Calzonai, riconducibile ad uno dei quattro uomini che aveva creato una vera e propria base operativa del gruppo criminale ed epicentro dei reati contestati.

A distanza di qualche giorno, due assuntori di crack, giunti alla Vucciria in cerca di droga e finiti in vicolo dei Calzonai, sarebbero stati protagonisti di due episodi, simili per dinamica ed inusitata violenza usata dagli odierni arrestati - spiegano dalla Questura -. A far luce sul primo episodio, che risale al primo ottobre, gli agenti del Commissariato “Centro”. Un assuntore, giunto dalla provincia palermitana nel capoluogo per acquistare e consumare dosi di crack, è stato indirizzato da alcuni spacciatori di strada alla Vucciria e messo in contatto con pusher specializzati nel reperimento di questo potente derivato della cocaina. L’assuntore ha, in effetti, facilmente ottenuto alcune dosi, ma l’esserne entrato in possesso ha segnato l’inizio del suo calvario: sarebbe stato costretto dai pusher a consumarla nell’appartamento di vicolo dei Calzonai e sotto costante minaccia ad acquistarne e consumarne altra, a consegnare il denaro in suo possesso, oltre 100,00 euro e a reperirne dell’altro necessario a pagare le dosi acquistate controvoglia; avrebbe subito percosse e minacce e soltanto dopo alcune ore di privazione di libertà, sarebbe riuscito a fuggire, trovare rifugio in un esercizio commerciale e lanciare l’allarme".

Il secondo episodio risale al 5 di ottobre ed è stato ricostruito dai “Falchi” della Squadra Mobile palermitana: protagonista un giovane professionista originario di un’altra provincia siciliana, il quale, in transito nel capoluogo, non ha resistito alla tentazione di acquistare e consumare della cocaina. "Nell’arco di alcune ore, a cavallo tra sabato e domenica - raccontano nei dettagli dalla Questura di Palermo -, il professionista, anche alla luce del pregresso rapporto di conoscenza con i suoi fornitori, ha acquistato un numero di dosi, concesse anche a debito. Quando i pusher hanno intuito la sua momentanea indisponibilità di denaro per onorare il debito, hanno deciso di ricorrere alle maniere forti: lo hanno trattenuto in un appartamento della Vucciria, lo stesso di vicolo dei Calzonai del primo episodio, fin quando non fossero stati ripagati delle loro dosi. Il denaro, la vittima, lo avrebbe ottenuto dopo averlo chiesto telefonicamente al genitore, al quale avrebbe fedelmente reso il racconto della sua disavventura, chiedendo un bonifico sulla propria carta prepagata".


In questo caso a risolvere la situazione ci ha pensato proprio il genitore della vittima che allarmato, ha effettuato una segnalazione di quanto stesse accadendo al figlio facendo così scattare la segnalazione raccolta dai poliziotti della mobile palermitana. Gli agenti hanno individuato la vittima, in stato di shock per le strade della Vucciria, appena rilasciata dai suo sequestratori dopo aver vista soddisfatta la loro richiesta economica.

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