Cronaca locale

Catania, un ex calciatore a capo di una piazza di spaccio

Nunzio La Torre, ex calciatore di Catania e Cagliari, gestiva una fitta rete di persone dedita allo spaccio della cocaina per conto di un clan mafioso

Catania, un ex calciatore a capo di una piazza di spaccio

Dal calcio allo spaccio di cocaina. Per conto del clan mafioso dei Cappello-Bonaccorsi, un ex calciatore di Cagliari e Catania, Nunzio La Torre, è stato arrestato assieme ad altre 25 persone.

La polizia ha smantellato una piazza di spaccio operativa nella zona di piazza Caduti del Mare a Catania che, secondo l'accusa, era stata affidata all'ex calciatore che coordinava una fitta rete di persone finalizzata alla vendita della cocaina. Un'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa nei confronti di 25 persone: per 23 con detenzione in carcere e per le altre due agli arresti domiciliari.

Sono questi gli esiti del lavoro svolto dal gip Carla Valenti in merito all’attività investigativa svolta dalla Squadra Mobile sull’organizzazione che controllava lo spaccio di sostanze stupefacenti nella zona della Plaia di Catania. Un’organizzazione che, secondo le accuse, avrebbe agito sotto il diretto controllo del clan Cappello-Bonaccorsi.

I collaboratori di giustizia Salvatore Bonaccorsi e Francesco Giuseppe Di Mauro hanno rivelato che lo spaccio era controllato dall’ex calciatore Nunzio La Torre che acquistava dal clan lo stupefacente da spacciare, talvolta anche a prezzi di favore, e a fine mese pagava una somma di denaro (fra le tre e le seimila euro al mese) che equivaleva all’affitto dell’area di spaccio e che, sempre a detta dei collaboratori di giustizia, finiva nella bacinella della cosca che con quei denari provvedeva al sostentamento dei detenuti.

Alla luce di queste informazioni, nel settembre dello scorso anno la squadra mobile ha installato una serie di telecamere rimaste attive fino ai primi giorni del mese del febbraio successivo. Attraverso tali “occhi indiscreti” è stato possibile monitorare centinaia, forse migliaia di episodi di spaccio, nonché di ricostruire l’organigramma non di uno ma di due gruppi che, secondo gli investigatori della procura e della squadra mobile, si spartivano la zona e pure la tipicità dello spaccio: un gruppo, controllato direttamente da Nunzio La Torre, si premurava di rifornire i clienti provenienti dalla città e da altre province ed appartenenti alle più svariate categorie lavorative, professionisti compresi, esclusivamente di cocaina (con turni di lavoro dalle 21 alle 5 del mattino). Un altro, che sarebbe stato controllato da Salvatore “Marocco” Indelicato, era specializzato nello spaccio di marijuana (con turni di lavoro dalle 14 alle 24).

Secondo quanto accertato dagli investigatori, le differenze sarebbero state soltanto nel tipo di stupefacente perchè gli spacciatori lavoravano di comune accordo: la rete di vedette a protezione dell’area di spaccio era la stessa così come i luoghi in cui gli stupefacenti venivano nascosti.

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