Fermato un anno fa con l'accusa di aver ucciso il cognato, oggi torna libero per decorrenza dei termini. Il gip di Agrigento, Stefano Zammuto, ha revocato gli arresti domiciliari a Raimondo Burgio, 36 anni, di Palma di Montechiaro, fermato dai carabinieri il primo novembre dell'anno scorso con l'accusa di avere ucciso, poco prima, il cognato Ignazio Scopelliti, 45 anni, freddandolo a colpi di pistola per strada.
Nei confronti dell'uomo, in considerazione del fatto che è trascorso un anno esatto dall'episodio e che il pm Emiliana Busto, titolare dell'inchiesta, non ha ancora concluso le indagini preliminari, è stata sostituita la misura cautelare con l'obbligo di dimora a Palma di Montechiaro e l'obbligo di firma quotidiano. Essendo trascorsi dodici mesi senza arrivare al processo, infatti, non sarebbe stato possibile mantenere gli arresti domiciliari, con il braccialetto elettronico, perchè i termini sono scaduti.
L'uomo immortalato da una telecamera di sicurezza, poco dopo l'omicidio confessò, ottenendo gli arresti domiciliari. Ma la difesa calcolati i tempi utili per la carcerazione preventiva e considerato che le indagini non sono state ancora concluse ha chiesto ed ottenuto dal gip la scarcerazione.
"Temevo fosse armato e potesse uccidermi o fare del male a mia madre", aveva detto al giudice, "un amico mi aveva rivelato che diceva di avere sempre un coltello con sè e che lo avrebbe usato per uccidere mia sorella. Lo avevamo denunciato tante volte, era diventato un incubo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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