A una settimana esatta dallarticolo apparso sul nostro quotidiano che denunciava come la Asl Rm G di Palestrina avesse negato lautorizzazione a fornire una carrozzina a un malato terminale, F.T., «perché aveva già ricevuto un letto ortopedico provvisto di materasso antidecubito», arrivano le prime risposte. Ma contrariamente a quanto si possa pensare, a farsi carico di accogliere la richiesta dellausilio riabilitativo necessario per la deambulazione del disabile, non è lazienda sanitaria. Che continua a essere sorda davanti alla quotidiana sofferenza del paziente, residente a Gallicano, affetto da emiplagia sinistra.
Infatti, proprio il direttore generale della Rm G, a cui i familiari del malato hanno scritto una lettera lo scorso 6 giugno, a oggi non si è neanche degnato di motivare il diniego allassegnazione della carrozzina, un presidio ortopedico essenziale per gli spostamenti intramoenia ed extramoenia del disabile. La buona notizia arriva invece da una cittadina romana, A.G., che, stanca di assistere alla cattiva gestione di una sanità pubblica sempre più silente, ha deciso di dare la sua disponibilità a noleggiare per un anno una carrozzina per linvalido. Contattata dal Giornale la signora, residente ai Parioli, ha spiegato le ragioni del suo gesto di solidarietà: «Anche io ho vissuto un percorso di sofferenza - spiega la 67enne in pensione - che ho dovuto affrontare da sola. Le Asl si nascondono dietro la scusa che non hanno i fondi e stringono i cordoni della borsa per lassistenza sanitaria in favore dei malati». E la pensionata rincara la dose, puntando il dito contro le istituzioni: «Il governatore Marrazzo tratta i malati come delle cose e non come delle persone». Commossa per la generosità di un privato, direttamente proporzionale al menefreghismo della Asl Rm G, la famiglia di F.T.
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