Palio delle contrade a Legnano la sfida per la Croce di Ariberto

San Martino, San Domenico, Sant’Ambrogio, Legnarello, San Bernardino, San Magno, Sant’Erasmo e La Flora: sono i nomi delle otto contrade del Palio di Legnano, che si svolgerà domenica nello Stadio comunale «Mari». Ogni anno, dal 1932, l’ultima domenica di maggio le otto contrade si riuniscono per una giornata intera di celebrazioni e sfilate, che culminano proprio nel palio, corsa di cavalli montati «a pelo», cioè senza sella, da fanti professionisti, per rievocare la battaglia che il 29 maggio 1176 vide contrapposte le truppe dell’imperatore Federico I «Barbarossa» e in comuni della Lega Lombarda. Si parte alle 10 nella centralissima piazza San Magno, dove viene celebrata la messa con il Carroccio, il carro di battaglia che simboleggia il palio stesso. Durante la messa, cavalli e fantini vengono benedetti dal sacerdote, cui segue la liberazione delle colombe in simbolo di pace e buonaugurio. A questo punto il corteo, composto da oltre milleduecento figuranti, tutti vestiti in costumi storici realizzati da un folto gruppo di volontari, sfila per la città fino ad arrivare allo stadio. E qui la manifestazione trova il suo culmine, con lo scenografico ed emozionante «ammassamento» degli armati delle varie contrade, attorno alla mitica figura del condottiero Alberto da Giussano e ai cavalieri della «Compagnia della Morte». E qui, finalmente, via alla gara: in un’atmosfera di grande tensione si estraggono a sorte i nomi delle contrade per stabilire l’ordine di partenza delle due batterie, composte da quattro cavalli e relativi fantini ciascuna, che si sfideranno al primo turno di gara, percorrendo quattro giri del campo. Le prime due contrade classificate per ogni batteria (valgono anche i cavalli cosiddetti «smossi», cioè senza più fantino) parteciperanno alla finale, corsa su cinque giri. Benchè il rischio sia intrinseco in questo tipo di competizioni, il Palio di Legnano è considerato uno dei più sicuri, sia per i fantini sia per i cavalli: «Abbiamo una specifica commissione veterinaria - dice Guido Barbin, il Cavaliere del Carroccio - che si occupa dei rilievi antidoping e di istituire tutte le misure di sicurezza necessarie, nonchè il pronto intervento in campo in caso di necessità. Per quanto riguarda lo svolgimento della corsa, quest’anno abbiamo investito in una pavimentazione che possa garantire migliore aderenza e, quindi, meno probabilità di cadute». Dopo la gara iniziano i festeggiamenti: anzitutto la contrada vincitrice avrà l’obbligo di portare la Croce del vescovo Ariberto d’Intimiano (simbolo della vittoria) nella chiesa di riferimento. Il premio è rappresentato anche dal «Peso», ovvero una scultura inedita, realizzata da un artista sempre diverso. Nei vari «manieri» (sedi delle contrade) proseguiranno le feste, e in tarda serata i fan della contrada vincitrice raggiungeranno il monumento di Alberto da Giussano, realizzato ai primi del ’900 dallo scultore Ettore Butti, che verrà completamente rivestito di bandiere e stemmi della contrada stessa. Ma il Palio non è solo questo. Numerosi sono gli eventi collaterali che confluiscono nel cosiddetto «Maggio legnanese»: un ricco palinsesto di appuntamenti artistici e culturali che si arricchisce di anno in anno e «sfora» ormai abbondantemente sia in aprile sia a giugno. A cominciare dal Gran Galà e il Castello in Festa, dentro e attorno alle mura del maniero visconteo, recentemente ristrutturato. Se tutto il lavoro che ruota attorno al Palio è volontario, ultimamente si è tuttavia rilevato un crescente disinteresse del mondo giovanile per questa tradizione: ecco perchè, nell’edizione 2009, si è deciso di dedicare una grande attenzione proprio ai ragazzi. I festeggiamenti che rientrano nel Palio di Legnano si concluderanno in giugno, nel week end del 13 e 14, con la III edizione della festa di «Dulcinea», mostra-mercato di dolci italiani (info. www.paliodilegnano.it, tel.

0331-471243).

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