Palla a Cassano: stop, tacco e tiro. 15 secondi che durano ancora oggi

Quella sera il mondo aveva paura del baco del millennio. Il mondo: per mec’era Bari-Inter. 18 dicembre1999, dodici giorni al duemila. Dicevano che presto sarebbe cambiato tutto per tutti. Freddo, tensione, stadio pieno. Vieri, Zamorano, Baggio, Blanc, Panucci.Il Bari senza attaccanti. In campo le due punte della primavera:Enyinnaya e Cassano.Trentacinqueanni in due. Uno era conosciuto perché dormiva sul pavimento, l’altro perché era un guaglione di Bari Vecchia. Freddo, ancora. Flash: tiro di Enyinnaya da trenta metri. Gol. Il pareggio di Vieri. Poteva andare bene così, prima che quella partita fosse speciale, unica. Il freddo diventato caldo. Flash due: colpo di tacco, palleggio di testa, finta, Panucci e Blanc aprendere farfalle, Ferron per terra,Cassanoavanti, il pallone in porta.

Poi quelle mani agitate tipo «mamma che ho combinato». Quindici secondi per l’eternità. La mia. Avanti, indietro, stop. Replay, replay e replay. Ancora oggi: piano, al rallentatore. Per piacere. Altrimenti si rovina la cassetta.

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