«Se davvero era necessario mettere nuovamente mano alle leggi in materia di calcio e ordine pubblico, sarebbe stato opportuno coinvolgere chi, di questi temi, mastica quotidianamente». Questo lo stralcio di un lungo comunicato diffuso da Ultras Tito Cucchiaroni e Fedelissimi 61, i due gruppi principali della gradinata Sud che hanno deciso di attuare a tempo indeterminato uno sciopero del tifo per protestare contro i provvedimenti presi dal governo dopo l'omicidio dell'ispettore Filippo Raciti. Una scelta che priverà Sampdoria-Ascoli, uno dei campi di serie A in cui si giocherà con il pubblico sugli spalti, dello spettacolo coreografico della Sud per i primi 45'. «Siamo consapevoli di aver commesso in passato tanti errori ed idiozie - scrivono Fedelissimi e Ultras - e ci abbiamo provato da anni a risolvere la situazione, ma le orecchie dei palazzi che contano sono rimaste sorde».
Alla tifoseria organizzata della Sampdoria non va giù che in molti stadi dove si giocherà a porte chiuse, a privarsi dello spettacolo siano tifosi estranei ai tragici fatti. Una decisione, quella della gradinata, che trova comprensione anche tra i giocatori della Samp, che, per bocca di Angelo Palombo, parlano di una decisione di coscienza: «So che il nostro pubblico se prende una provvedimento lo fa con ragionevolezza e con motivazioni plausibili - spiega Palombo -. È difficile accettare che si giochi a porte chiuse, che chi ama il calcio sia privato di questo spettacolo. D'altra parte è anche vero che, come il Comune di Genova, la Sampdoria ed il Genoa quest'estate hanno lavorato per mettere a norma il «Ferraris», è giusto che i comuni e le società che hanno giocato d'astuzia ne paghino le conseguenze: in fondo questa legge c'è da più di un anno». Certo, un campionato così a metà sembra poter falsare quello che è l'equilibrio: «Chi gioca con il proprio pubblico ad incitarlo, è molto avvantaggiato: giocare a porte chiuse è surreale. Ci saranno società penalizzate da questa situazione: dovranno riflettere, se certe cose le avessero fatte prima, a quest'ora non si sarebbe cerato il problema».
Stadio chiuso o aperto, si ricomincia e l'avversario è l'Ascoli, fanalino di coda dopo la bypassata trasferta di Udine: «Cambia poco, giochiamo sempre contro i bianconeri - scherza -, giocando in casa abbiamo l'obbligo di fare punti. Questo non vuole dire che si parta favoriti: con l'atteggiamento di superiorità non si va da nessuna parte». Uno sguardo alla formazione, Sergio Volpi sembra quasi recuperato, Novellino ha scelto di convocarlo difficile però capire se andrà in campo dal primo minuto: «Sergio per noi è importante perché non abbiamo uno in grado di sostituirlo - racconta -. Comunque chiunque scelga il mister saremo concentrati». Il tecnico doriano confermerà Accardi e Falcone davanti a Castellazzi con Maggio e Zenoni laterali, a centrocampo ballottaggio Parola-Volpi per giocare vicino a Palombo con Franceschini e Quagliarella esterni.
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