Palmer ripropone Mussorgsky a ritmo di rock

Dai ritmi africani del Benin alla storia del rock progressivo. Stasera Roma offre due menu musicali radicalmente diversi, ma ugualmente affascinanti. All’Alpheus (info: 06. 43598891) il concerto di Angelique Kidjo, stella della musica nera e musa di Peter Gabriel. La cantante porta in tour il nuovo album Djin djin, un lavoro arricchito da numerose collaborazioni di prestigio: con lei, infatti, sul disco cantano e suonano lo stesso Gabriel, Alicia Keys, Joss Stone, Josh Groban, Ziggy Marley, Carlos Santana, Branford Marsalis e Amadou and Mariam. «La musica non è solo emozione e ritmo - dice l’artista - è qualcosa che parla di una cultura e del suo popolo». Angelique Kidjo è una delle più originali e creative personalità del mondo musicale, un’artista la cui missione è sempre stata quella di creare un linguaggio comune, un filo che legasse diverse culture. Partendo dal retaggio culturale del Benin, suo paese di nascita, la Kidjo ha saputo inglobare nella sua musica elementi provenienti da funk, salsa, jazz, samba e makossa. E questo anche grazie alla sua eccezionale band, rigorosamente multietnica. Alla Stazione Birra di Morena (info: 06.79845959) va in scena una pietra miliare del progressive. Carl Palmer, batterista della leggendaria band Emerson, Lake & Palmer, ripropone dal vivo Pictures at an exhibition, opera di Musorgskij stravolta nel 1971 dal celebre trio. Al posto di Keith Emerson e Greg Lake, ci saranno Paul Bielatovicz alla chitarra e Stuart Clayton al basso. Una formazione ben diversa, dunque, con la chitarra al posto delle tastiere, per ascoltare a distanza di anni la versione integrale di una delle grandi opere rock.

Palmer è ancora in splendida forma e lo ha dimostrato con gli Asia, protagonisti di un eccellente concerto a fine luglio. Dunque un’ottima occasione per ammirare all’opera un grande artista, in un locale che sta diventando sempre più un punto di riferimento per gli appassionati di progressive.

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