Vincere per restare seduti al tavolo delle grandi. Perdere qualche punto per strada e dire addio, o forse solo arrivederci, ai sogni di gloria. Sembra strano, eppure quello di domani a Marassi col Bari (ore 15, arbitro Valeri di Roma) è uno dei primi crocevia della stagione, per la Sampdoria. La brutta sconfitta con la Juventus, inutile negarlo, ha riportato - questa volta per davvero - tutto l'ambiente coi piedi per terra. Ora, dopo dieci giornate di campionato, i valori del campionato iniziano a delinearsi. Inter e Juventus una spanna sopra gli altri, anche il Milan sta uscendo. La Samp adesso deve dimostrare di essere matura per poter reggere il confronto con le "big", conquistando subito i tre punti e dando il segnale di essere ancora lì, in piena zona Europa. La Samp ritroverà Palombo - assenza pesante nella grigia notte torinese -, mentre Padalino, che ieri ha lavorato a parte, non sarà della partita. Al pari di Semioli, che dovrebbe rientrare solo dopo la prossima sosta, a fine novembre.
La Samp dovrà però cercare di ritrovare anche Antonio Cassano, quello vero. Già, perché quello visto con la Juve ha dato ragione in un colpo solo a Marcello Lippi, che non lo vuole convocare in nazionale, e anche ai tanti commentatori che ricordano come il suo talento non sia mai poi così decisivo nelle partite importanti. Ebbene, Cassano deve rispondere come meglio sa. Zittendo tutti a suon di giocate, assist e gol. Contro il suo Bari, contro quella squadra che lo aveva lanciato giovanissimo nel gotha del calcio italiano. Chissà quante telefonate, in queste ore, ai suoi amici di Bari Vecchia.
Palombo per rimanere tra le grandi
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