Fabrizio Aspri
Un successo prezioso. Giunto a coronamento di una gara difficile, opaca copia di quella sfornata in terra meneghina. La Roma dà un senso alla gara di San Siro, spedendo a casa un Ascoli meritevole di lodi. Spalletti, al rompete le righe, non sta nella pelle. Il gol di Mexes, propiziato da un assist di Kuffour, ha arricchito il forziere di Trigoria. E il tecnico di Certaldo, in preda ad un raptus di felicità, sprinta in campo, sale in spalla a Taddei e si gode lapplauso della Curva Sud.
Sia ben chiaro: la Roma, uscita con la bisaccia colma dal duello della verità, non merita encomi. Non ha offerto gioco spumeggiante e azioni da far stropicciare gli occhi. Ha sprecato troppe palle-gol, si è smarrita nei suoi errori, ha chiuso in dieci per unespulsione, quella di Chivu, che avrebbe potuto costarle lintera posta in palio. Eppure, al rompete le righe, svarioni e autolesionismi finiscono dincanto nel cassetto dei ricordi. E lentusiasmo, di diritto, prende il sopravvento. «Non pensavo che la squadra reagisse come ha fatto ammette Spalletti - e nessuno credeva più alla vittoria. Penso sia giusto sottolineare latteggiamento dei miei ragazzi: solo una squadra, avviata alla completa maturazione, poteva portare a casa questi punti. Complimenti alla Roma».
Il tecnico toscano, felice per aver dato seguito alla prova di Milano, spezza una lancia a favore di Chivu: «Proviamo a creare altre polemiche con il litigio tra lui e Panucci», polemizza su Sky. «Il romeno è un tipo equilibrato. Tutta la settimana lo hanno indicato come colui che ha rilasciato le dichiarazioni anonime, sul sito indiscreto.it. Magari avrà passato una settimana difficile prosegue - e, nel caso specifico, non cera neanche tutta questa volontarietà nel colpire Bjelanovic». Spazio alle emozioni e fari accesi sul ritorno in campo di Tommasi. «Damiano è pronto per giocare spiega - e si è visto. Contrasti, caparbietà, continuità: è già un punto di riferimento. Ha la Roma nel sangue».
Segnali di ottimismo, dunque. Anche se alle frasi di circostanze si alternano messaggi da non sottovalutare. «Un successo meritato, tutto è andato bene, a parte la stupidaggine commessa da Chivu: un campione come lui non deve fare quei gesti...», dice Cristian Panucci. Che poi aggiunge: «Continuiamo ad essere castigati alla prima occasione. Ma stavolta, come a Milano, abbiamo giocato con umiltà, picchiato e lottato a tutto campo. Attenzione, però: non esaltiamoci. La Nazionale e Lippi? Io faccio il mio lavoro, poi vedremo...». Brinda invece Mexes, autore del gol-vittoria: «Un successo importante confessa - soprattutto per come è arrivato. Ringrazio i nostri straordinari tifosi. Lo dedico a loro e a Franco Baldini». In casa Ascoli tuona il presidente Roberto Benigni: «Ci hanno negato due rigori e larbitraggio non mi è piaciuto. Avevamo meritato l1-1. Abbiamo messo in difficoltà la Roma».
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