da Milano
E allora guardiamola questa Chiara Iezzi, la bionda del duo Paola e Chiara: sembra tale e quale Madonna. Taglio di capelli molto simile. Stesso ovale del viso. E identica espressione un po imbronciata. La foto qui sopra è quella che accompagna la pubblicazione del nuovo singolo Vanity & Pride (e la potete vedere anche su www.myspace.com/paolachiara), contenuto nel cd Win the game uscito alla fine dello scorso anno e sostenuto da un video che sarà in rotazione tra poco. «Io simile a Madonna? - si chiede Chiara Iezzi, che è a Londra per partecipare alla Pasqua ebraica -. Credo che potrebbe essere lo stesso anche per mia sorella Paola, se solo avesse i capelli biondi: abbiamo il viso abbastanza simile alla popstar». In realtà - spiega lei - «anche quando mi sono fatta i capelli neri, la gente diceva che assomigliavo lo stesso a Madonna, che comunque ammiriamo da sempre». Insomma, la somiglianza cè, anche se «io mi sono ispirata alla pettinatura di Michelle Pfeiffer nel film Scarface, lei ha sempre avuto un taglio alla Farrah Fawcett». Sottigliezze a parte, i punti di contatto non solo soltanto nellaspetto fisico oppure genericamente «nel fatto che entrambe facciamo pop». Paola&Chiara sono icone italiane del mondo gay, che da più di ventanni ha eletto Madonna come preciso punto di riferimento. «Mi sorprendo di come siamo amate da gran parte della comunità gay. È una cosa molto positiva che non abbiamo mai cercato - spiega Chiara - ma forse dipende dal fatto che i messaggi della nostra musica parlano di profonda libertà, del bisogno di mettersi in gioco o di rialzarsi dopo essere caduti». E proprio per seguire questo bisogno di libertà, Paola e Chiara si sono smarcate dalla loro major discografica e hanno creato, in anticipo rispetto ad altri colleghi, una loro etichetta indipendente, la Trepertre, che ha pubblicato lultimo cd e le sta accompagnando nel loro percorso di crescita senza dubbio personale. «Noi scriviamo canzoni per tutti. La falsità e i contrasti tra la gente si possono abbattere solo cercando di metterci nei panni degli altri» dice lei, quasi a riassumere lidea che ispira la loro musica. Daltronde sono trascorsi 14 anni da quando loro hanno debuttato come comparse nel video Gente di Laura Pausini e più di undici dalla vittoria nelle Nuove proposte del Festival di Sanremo con il brano Amici come prima. Allora erano la sorpresa, erano le due sorelle che, chissà quanto casualmente, avevano azzeccato il brano vincente (e pochi ricordavano di averle viste con gli 883 grazie allinteressamento di Claudio Cecchetto). Poi, tre anni più tardi, il loro singolo Vamos a bailar (Esta vida nueva) ha fatto il giro del mondo ed è stato tradotto in inglese e in spagnolo perché, insomma, con quel ritmo e con quel refrain lì poteva entrare facilmente in entrambi i mercati. E così è stato per queste due ragazze milanesi nate tra il 73 e il 74 e velocemente cresciute nellambiente del pop italiano con qualche sbandata e qualche battuta darresto sin da quando, con gli Elefunky, cantavano al Bolgia Umana, locale di Milano dove allinizio degli anni Novanta sono passati tanti artisti destinati a diventare grandi. E oggi se ne stanno lì, loro due, svincolate dalla logica del grande mercato e, quindi, più libere. Si sono fatte vedere al Festival di Sanremo, dove hanno accompagnato Michele Zarrillo nel brano Lultimo film insieme. E da poco hanno interpretato le sorellastre del personaggio Jean Claude in Mai dire... su Italia Uno.
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