Ferruccio Gattuso
Come racconta in modo esplicito il suo ultimo disco, un doppio cd dal vivo (pubblicato anche in veste dvd) registrato all'Arena di Verona nel luglio 2005 e pubblicato lo scorso inverno, Paolo Conte appartiene alla schiera di quegli artisti per i quali l'approdo al palcoscenico è un capitolo imprescindibile del proprio lavoro.
Il rapporto con la gente, poi, è sempre strano, perfettamente decodificabile solo da chi lo conosce bene e lo ha seguito con fedeltà negli anni: lo sguardo si arrocca nello stretto percorso tra i tasti del pianoforte e quel microfono ormai inscindibile dai mitici baffi, qualche volta gli occhi lanciano fiammate verso il pubblico per raccontare qualcosa di più che la voce roca di fumo e di storia non abbia detto.
Insomma, oltre alla musica - parto di trent'anni tondi di attività, dal primo disco (di quindici realizzati) a lui omonimo datato 1975 - Paolo Conte offre nei suoi concerti racconti, riti e, in un certo qual modo, un'estetica: quella dell'autore portato sotto i riflettori dalla passione e non dall'ambizione fine a se stessa, e quindi poco disposto a smussare i propri tic e le proprie sane (e insane) abitudini.
Paolo Conte è così, prendere o lasciare: e ovviamente, da sei lustri il pubblico fedele continua a prendere. Questa sera, nella suggestiva cornice del Palazzo Te a Mantova, il cantautore astigiano si esibisce nell'unico concerto previsto nel Nord Italia in occasione della quinta edizione del Mantova Live 2006, in cartellone dall11 al 23 luglio.
Oggi tocca quindi al poeta dai racconti esotici e affollati di aggettivi, da quel pianoforte nervoso sempre indeciso se dichiarare il proprio amore alla melodie francesi e italiane o al jazz d'oltreoceano: inevitabile attendersi dal palcoscenico in Palazzo Te i grandi classici di Paolo Conte, oltre all'ultimo brano inedito inserito nell'album Paolo Conte Live Arena di Verona, Cuanta Pasion. E quindi, spazio a canzoni come l'immancabile Azzurro, Genova per noi, La donna d'inverno, Via con me, Sotto le stelle del jazz, Alle prese con una verde milonga, Max, la più recente Elegia tratta dall'omonimo ultimo album, Hemingway e - c'è da scommetterci - l'attesissima Bartali che di questi tempi potrebbe fungere da perfetta colonna sonora per le rivalità italo-francesi rinfocolate ai Mondiali di calcio.
I cuginastri d'Oltralpe non hanno digerito la sconfitta, hanno consumato la vendetta a freddo di una condanna al nostro difensore Materazzi per lo scontro con Zidane, e non è male, per chi potrà questa sera, cantare insieme a Conte a proposito di quei "francesi che si inc...".
Sul palco, insieme al cantautore astigiano, strumentisti da tempo vicini al suo progetto musicale, come Daniele Di Gregorio (batteria, marimba), Jino Touche (contrabbasso e chitarra), Daniele Dall'Olmo (chitarra), Massimo Pitzianti (tastiere, fisarmonica) e i fiati di Claudio Chiara, Luca Velotti e Lucio Caliendo.
Paolo Conte, Mantova Live 2006, info 0376-224599, Palazzo Te, ore 21, ingresso da 55 a 33 euro
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.