Roma - Il rapporto fra Italia e Santa Sede rappresenta "un’intesa quanto mai importante e significativa nell’attuale situazione mondiale, nella quale il perdurare di conflitti e di tensioni tra popoli rende sempre più necessaria una collaborazione tra tutti coloro che condividono gli stessi ideali di giustizia, di solidarietà e di pace". È quanto ha detto Benedetto XVI nel discorso tenuto all’ambasciata d’Italia in Vaticano. Ratzinger ha affermato: "Mi piace riprendere quanto proprio nel corso della visita al Quirinale ebbi ad affermare, che cioè nella città di Roma convivono pacificamente e collaborano fruttuosamente lo Stato Italiano e la Sede Apostolica. Basterebbe da sola la singolare attenzione mostrata dai Pontefici a questa Sede diplomatica - ha osservato ancora il Papa - per segnalare il riconoscimento dell’importante ruolo che ha svolto e svolge l’ambasciata d’Italia negli intensi e particolari rapporti che intercorrono fra la Santa Sede e la Repubblica italiana, come pure nelle relazioni di mutua collaborazione fra la Chiesa e lo Stato. Avremo di sicuro modo di evidenziare quest’importante duplice ordine di vincoli diplomatici, sociali e religiosi nel mese di febbraio del prossimo anno nella ricorrenza dell’80° della firma dei Patti Lateranensi e del 25° dell’Accordo di modifica del Concordato".
Stato e Chiesa "La Chiesa non solo riconosce e rispetta, ma si rallegra come di un grande progresso per l’umanità della distinzione e autonomia tra Stato e Chiesa proclamata anche dall’invito evangelico a dare a Dio ciò che è di Dio e a Cesare ciò che è di Cesare". Nello stesso tempo però, spiega il Papa, la Chiesa "sente come suo compito, seguendo i dettami della propria dottrina sociale, ...di risvegliare nella società forze morali e spirituali, contribuendo ad aprire le volontà alle autentiche esigenze del bene". Benedetto XVI lo ha ribadito nel discorso a Palazzo Borromeo, in occasione della sua visita alla ambasciata di Italia presso la Santa Sede. "Perciò - ha proseguito - richiamando richiamando il valore che hanno per la vita non solo privata ma anche e soprattutto pubblica alcuni fondamentali principi etici, di fattola Chiesa contribuisce a garantire e promuovere la dignità della persona e il bene comune della società, ed in questo si realizza l’auspicata vera e propria cooperazione tra Stato e Chiesa".
Frattini: "Identità di vedute" Tra Chiesa Cattolica e Stato Italiano c’è "profonda identità di vedute nella costante azione a tutela dei diritti dell’uomo". Il ministro degli Esteri Franco Frattini lo ha detto al Papa, che ha accolto con il sottosegretario Gianni Letta all’ambasciata d’Italia nella Santa Sede, ricordando il "comune sentire che accomuna Italia e Santa Sede nella costante difesa dell’essere umano e della sua dignità in tutto il mondo.
Il governo italiano - ha spiegato - ritiene centrale, nell’ambito dei diritti umani, la tutela della libertà di culto, che non significa solamente la possibilità di vivere il proprio credo in privato, ma soprattutto libertà di espressione pubblica delle convinzioni religiose di ciascun individuo e gruppo". Da qui la "sensibilità" dell’Italia "per la sorte delle minoranze cristiane in ogni parte del mondo e la sua costante azione a loro supporto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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