Roma - Troppe manipolazioni, volgarità e violenza. I mali dei mass media secondo Benedetto XVI, che invoca per i mezzi di comunicazione un’«info-etica», una carta etica internazionale per gli operatori dell’informazione e dell’intrattenimento.
Ieri, nel tradizionale messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, in occasione della festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, Papa Ratzinger ha puntato il dito contro la trasgressione, volgarità e violenza usate per alzare l’audience; la pubblicità ossessiva; l’imposizione di modelli «distorti» di vita e la manipolazione delle coscienze e della realtà. I media - scrive Ratzinger nel testo I mezzi di comunicazione sociale: al bivio tra protagonismo e servizio - «possono e devono essere strumenti al servizio di un mondo più giusto e solidale»; tuttavia, avverte, «non manca il rischio che si trasformino invece in sistemi volti a sottomettere l’uomo a logiche dettate dagli interessi dominanti del momento». «L’umanità si trova di fronte ad un bivio - spiega Ratzinger -. Anche per i media vale quanto ho scritto nell’Enciclica Spe Salvi circa l’ambiguità del progresso che offre inedite possibilità di bene, ma apre al tempo stesso possibilità abissali di male. Occorre pertanto chiedersi se sia saggio lasciare che gli strumenti della comunicazione sociale siano asserviti ad un protagonismo indiscriminato o finiscano in balia di chi se ne avvale per manipolare le coscienze».
Di qui l’appello del pontefice: «Occorre evitare che i media diventino il megafono del materialismo economico e del relativismo etico, vere piaghe del nostro tempo.
Essi possono e devono invece contribuire a far conoscere la verità sull’uomo». «Più di qualcuno - conclude Benedetto XVI - pensa che sia necessario, in questo ambito, una info-etica, così come esiste la bio-etica nel campo della medicina e della ricerca scientifica legata alla vita».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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