nostro inviato a Castelgandolfo
È importante che il Crocifisso sia presente nella vita pubblica. Parola di Papa Ratzinger, il quale, durante lomelia della messa dellAssunta, celebrata nella parrocchia di Castelgandolfo laltro ieri, ha aggiunto a braccio un pensiero dedicato alla presenza del segno della croce nelle case e nei luoghi pubblici.
La frase è stata inserita dal Pontefice allinterno di una riflessione sulle conseguenze che derivano dallaver voluto accantonare la presenza di Dio. «Dove scompare Dio ha detto Ratzinger luomo non diventa più grande ma perde la dignità, diventa il frutto di una evoluzione cieca e per questo può essere usato e abusato». «Lepoca moderna da circa tre secoli ha aggiunto ha creduto che accantonando Dio e seguendo solo le nostre idee e la nostra volontà saremmo diventati liberi, ma ciò non è accaduto. Solo se Dio è grande anche luomo è grande». «Dobbiamo applicare tutto questo ha aggiunto a braccio Benedetto XVI alla nostra vita quotidiana: è importante che Dio sia presente nella vita pubblica, con segni della Croce, nelle case e negli edifici pubblici». Se manca Dio ha concluso - «i contrasti diventano inconciliabili».
Nellomelia dellAssunta, il Papa ha presentato lesempio della Madonna, che «non ha avuto paura che Dio potesse toglierle la libertà, non ha pensato a un Dio che opprime la nostra vita con tutti i suoi comandamenti». È il leit-motiv della predicazione papale dei giorni della vigilia dellincontro di Colonia, che è iniziato ieri: il cristianesimo è lincontro con la bellezza, non è riducibile a una serie di divieti o di comandamenti. Il cristiano non è qualcuno che rinuncia alla sua libertà per seguire un Dio oppressivo e la società che mette da parte Dio non diventa più libera.
Nel settembre di tre anni fa, quando la polemica sul Crocifisso nelle scuole teneva banco nel nostro Paese, lallora cardinale Joseph Ratzinger era intervenuto sullargomento rispondendo alle domande dei giornalisti al termine di un convegno della Fondazione Liberal che si svolgeva a Trieste. Sono frasi illuminanti per comprendere le parole dette due giorni fa. In quella occasione, il futuro Papa ricordò quanto accaduto in Germania durante il nazismo, quando i seguaci di Hitler vollero togliere la Croce dalla scuole e la resistenza di chi diceva: «Non toglieteci questo segno che ci garantisce la nostra dignità umana, la nostra cultura, il nostro umanesimo». E commentando il fatto che alcuni musulmani si sentivano offesi dalla presenza del Crocifisso, Ratzinger aggiungeva: «Bisognerebbe far capire meglio ai nostri concittadini islamici cosa dice questo segno sul quale è costruita la nostra cultura: è il segno del Dio che ha compassione con noi, che accetta la debolezza umana, apre tutti uno allaltro e quindi crea la relazione della fraternità». Il futuro Benedetto XVI specificava anche che il Crocifisso non deve essere «imposto»: «Ma no diceva non può essere imposto dallalto, devessere qualcosa che viene dalla tradizione, dal popolo che lo chiede». Un segno di tolleranza, anzi di amore per gli altri, dunque. La stessa tolleranza che Ratzinger chiedeva per i fedeli cristiani: «Grazie a Dio aveva detto ancora in quella occasione presso di noi nessuno si può permettere di deridere ciò che è sacro per un ebreo o per un musulmano. Ma si annovera tra i diritti quello di dileggiare e coprire di ridicolo ciò che è sacro per i cristiani».
AllAngelus di Ferragosto il Papa ha salutato i giovani in partenza per Colonia e li ha invitati a seguire lesempio dellAssunta: «Maria ci incoraggia, con il suo esempio ha detto ad accogliere la volontà di Dio, a non lasciarci sedurre dai fallaci richiami di tutto ciò che è effimero e passeggero, a non cedere alle tentazioni dellegoismo e del male che spengono nel cuore la gioia della vita».
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