nostro inviato a Loreto (Ancona)
«Il mondo va cambiato, è questa la missione della gioventù: di cambiarlo, e questa è la speranza di tutti». Di fronte ai quattrocentomila che lo accolgono sulla spianata di Montorso per la veglia di preghiera, l«Agorà» dei giovani italiani, Benedetto XVI sorride commosso. Ascolta le testimonianze e le domande che gli rivolgono, descrivendo situazioni di difficoltà e di emarginazione ma anche di speranza. Ascolta e abbraccia padre Giancarlo Bossi, il missionario del Pime sequestrato per 39 giorni nelle Filippine. Lascia stare le risposte preparate e parla a braccio, invitando i giovani ad essere protagonisti, a non fermarsi ai margini, ricordando che «Dio non è un limite alla nostra libertà» e la Chiesa non è unistituzione nata per «proclamare divieti» ma una «una compagnia». E invita a far risorgere le periferie dellemarginazione aiutando a rigenerare la famiglia.
Rispondendo alla domanda di due ragazzi di Bari, Piero e Giovanna, sposati e genitori di una bambina, che gli hanno appena raccontato luccisione di quattro loro amici «assassinati a sangue freddo per futili motivi» e gli hanno descritto «linquietudine che, magari inconsapevolmente, appartiene a gran parte dei giovani di tutto il mondo e di tutte le religioni», Benedetto XVI invita i giovani ad andare avanti con la fiducia di «essere amati». Ricorda che per la Chiesa non ci sono «periferie», ma in ogni tabernacolo, con Gesù, cè il «centro». Chiede a chi lo ascolta di difendere la «cellula vitale» della società rappresentata dalla famiglia, oggi «frantumata e in pericolo». Un tema che il Papa riprende più compiutamente anche nel discorso vero e proprio, chiedendo ai suoi tanti ascoltatori di seguire lesempio del «sì» di Maria: «Guardando a lei, seguendola docilmente dice scoprirete la bellezza dellamore, non però di un amore usa-e-getta, passeggero e ingannevole, prigioniero di una mentalità egoista e materialista, ma dellamore vero e profondo. Nel più intimo del cuore ogni ragazzo e ogni ragazza, che si affaccia alla vita spiega ancora Ratzinger coltiva il sogno di un amore che dia senso pieno al proprio avvenire». «So bene riconosce Benedetto XVI che questo sogno è oggi sempre meno facile da realizzare. Attorno a noi quanti fallimenti dellamore! Quante coppie chinano la testa, si arrendono e si separano! Quante famiglie vanno in frantumi! Quanti ragazzi, anche tra voi, hanno visto la separazione e il divorzio dei loro genitori! A chi si trova in così delicate e complesse situazioni vorrei dire questa sera: la Madre di Dio, la comunità dei credenti, il Papa vi sono accanto e pregano perché la crisi che segna le famiglie del nostro tempo non diventi un fallimento irreversibile».
Parla una ragazza romana, che ha avuto gravi problemi con i genitori, è passata attraverso lanoressia ma ora ne è uscita e si è formata una famiglia. Corre ad abbracciare commossa il Papa. Che dopo averla ascoltata parla del «silenzio di Dio» ricordando lesempio di Madre Teresa di Calcutta, di cui ricorre il decennale della morte e che ha dovuto sopportare la dura prova della «notte oscura» durante quasi tutta la sua vita. Ma dice anche ai giovani che «Dio cè, Dio esiste e ci ama» e va scoperto nella bellezza della creazione «e nellamicizia, nella compagnia della fede che ci sostiene nel cammino della vita». Ratzinger ammette «che oggi è difficile parlare di Dio e della Chiesa, presentata solo come una fonte di divieti che mortificano la libertà. Ma ricorda citando il recente viaggio in Brasile e la visita alla Fazenda da Esperanza dove vengono recuperati sbandati e tossicodipendenti che Dio invece «guarisce dalla disperazione perché in ogni cuore umano cè la sete di Dio». «Dove Dio scompare aggiunge il Papa scompaiono il sole e la gioia. Luomo vuole di più, crede di trovare linfinito nella droga, ma è una menzogna, una truffa, perché la droga non allarga la vita, la distrugge».
Il sole è ormai tramontato quando Benedetto lascia la piazza. Vi ritornerà ma virtualmente, in collegamento video, prima dellinizio dello spettacolo serale, per recitare una preghiera. Oggi la messa conclusiva della kermesse dei giovani.
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