Roma - Pur non citando esplicitamente il caso di
Eluana Englaro, Papa Ratzinger è tornato a denunciare oggi con
forza il rischio di un ritorno a forme di eutanasia eugenetica che il
mondo ha già conosciuto ad esempio nell’antica Roma, dove i
bambini handicappati venivano gettati dalla Rupe Tarpea, e nella
Germania nazista, dove anche un cugini del Papa affetto da
sindrome di down subì l’eutanasia.
"Si privilegiano le capacità operative" Nella società di oggi, ha detto testualemente Benedetto XVI, "si
tende a privilegiare le capacità operative, l’efficienza, la perfezione
e la bellezza fisica a detrimento di altre dimensioni dell’esistenza
non ritenute degne. Viene così indebolito il rispetto che è dovuto a
ogni essere umano, anche in presenza di un difetto nel suo
sviluppo o di una malattia genetica che potrà manifestarsi nel
corso della sua vita, e sono penalizzati fin dal concepimento quei
figli la cui vita è giudicata come non degna di essere vissuta".
"Attentato contro l'umanità" "Ogni
discriminazione" sulla base di differenze "riconducibili a reali o
presunti fattori genetici è un attentato contro l’intera umanità". Ha affermato il pontefice ricevendo in udienza questa mattina in
Vaticano i partecipanti al convegno "Le nuove frontiere della
genetica".
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