Luanda - A Luanda, nel cuore di un’Africa piegata dalle malattie e dalla miseria, papa Benedetto XVI ha condannato senza appello il diritto all’aborto, previsto dai programmi di salute riproduttiva approvati dall’Organizzazione per l’Unità africana e sostenuti dagli stessi organismi dell’Onu.
No all'aborto "Quanto amara - ha detto Ratzinger parlando alle autorità angolane e al corpo diplomatico internazionale - l’ironia di coloro che promuovono l’aborto tra le cure della salute materna". "Quanto sconcertante - ha aggiunto nel suo discorso pronunciato nel Palazzo presidenziale della capitale angolana - la tesi di coloro secondo i quali la soppressione della vita sarebbe una questione di salute riproduttiva". Benedetto XVI ha fatto esplicito riferimento al trattato di Maputo, adottato nel 2003 dall’Oua, in cui nell’art. 14 si parla di diritto a interrompere la gravidanza in caso di violenza sessuale, stupro o incesto, o anche quando vi siano pericoli fisici o mentali per la madre.
La discriminazione delle donne Papa Benedetto XVI ha denunciato oggi "come sconvolgente" la discriminazione delle donne in Africa. Ne ha parlato in un discorso pronunciato nel pomeriggio, nel palazzo presidenziale di Luanda, davanti al presidente angolano Josè Eduardo dos Santos, e al corpo diplomatico internazionale.
"Particolarmente sconvolgente - ha osservato Benedetto XVI - è il giogo opprimente della discriminazione sulle donne e ragazze, senza parlare della innominabile pratica della violenza e dello sfruttamento sessuale che causa loro tante umiliazioni e traumi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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