I farmacisti cattolici non possono rinunciare alle esigenze della loro coscienza in nome delle leggi del mercato e devono sempre rispettare la legge morale della Chiesa sul rispetto della vita umana: è quanto riafferma Benedetto XVI in un messaggio inviato al Congresso mondiale dei farmacisti cattolici, in corso a Poznan, in Polonia. «Nella distribuzione delle medicine - sottolinea il pontefice - il farmacista non può rinunciare alle esigenze della sua coscienza in nome delle leggi del mercato, nè in nome di compiacenti legislazioni. Il guadagno, legittimo e necessario, deve essere sempre subordinato al rispetto della legge morale e alladesione al magistero della Chiesa».
«Per il farmacista cattolico - prosegue il pontefice nel suo messaggio - linsegnamento della Chiesa sul rispetto della vita e della dignità della persona umana sin dal suo concepimento e fino ai suoi ultimi momenti, è di natura etica e morale. Non può essere sottoposto - ammonisce - alle variazioni di opinioni o applicato secondo opzioni fluttuanti».
«Non è possibile - avverte - anestetizzare le coscienze, ad esempio sugli effetti di molecole che hanno come fine quello di evitare lannidamento di un embrione o di abbreviare la vita di una persona». «Il farmacista - conclude - deve invitare ciascuno a un sussulto di umanità, affinchè ogni essere sia tutelato dal suo concepimento fino alla sua morte naturale e i farmaci svolgano veramente il ruolo terapeutico».
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