Città del Vaticano - Fermo richiamo del Papa ai politici cattolici, affinchè siano coerenti con la loro fede in tutti gli ambiti della vita. "Spetta ai fedeli laici - ha ricordato - mostrare concretamente nella vita personale e familiare, nella vita sociale, culturale e politica, che la fede permette di leggere in modo nuovo e profondo la realtà e di trasformarla; che la speranza cristiana allarga l’orizzonte limitato dell’uomo e lo proietta verso la vera altezza del suo essere, verso Dio; che la carità nella verità è la forza più efficace in grado di cambiare il mondo; che il Vangelo è garanzia di libertà e messaggio di liberazione; che i principi fondamentali della Dottrina sociale della Chiesa, quali la dignità della persona umana, la sussidiarietà e la solidarietà, sono di grande attualità e valore per la promozione di nuove vie di sviluppo al servizio di tutto l’uomo e di tutti gli uomini". Per Benedetto XVI, "c’è bisogno di politici autenticamente cristiani, ma prima ancora di fedeli laici che siano testimoni di Cristo e del Vangelo nella comunità civile e politica". "Questa esigenza - ha spiegato - dev’essere ben presente negli itinerari educativi delle comunità ecclesiali e richiede nuove forme di accompagnamento e di sostegno da parte dei Pastori". Per il Pontefice, inoltre, "l’appartenenza dei cristiani alle associazioni dei fedeli, ai movimenti ecclesiali e alle nuove comunità, può essere una buona scuola per questi discepoli e testimoni, sostenuti dalla ricchezza carismatica, comunitaria, educativa e missionaria propria di queste realtà".
Giudizi sulla politica Non spetta alla Chiesa formare "tecnicamente" i politici, ma la sua missione comporta anche di dare giudizi
morali su cose che riguardano l’ordine politico, "quando ciò sia richiesto dai diritti fondamentali della persona e
dalla salvezza delle anime". Lo ha ribadito oggi papa Benedetto XVI, ricevendo i partecipanti all’assemblea
plenaria del Pontificio Consiglio per i laici.
Relativismo culturale "Il diffondersi di un confuso relativismo culturale e di un
individualismo utilitaristico ed edonista indebolisce la democrazia e favorisce il dominio dei poteri forti". Lo ha
detto il Papa Benedetto XVI ricevendo in udienza nella sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano, i
partecipanti alla XXIV Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio per i Laici, in corso a Roma fino a domani sul
tema: ’Testimoni di Cristo nella comunità politicà. "Bisogna recuperare e rinvigorire un’autentica sapienza politica; essere esigenti in ciò che riguarda la propria
competenza; servirsi criticamente delle indagini delle scienze umane; affrontare la realtà in tutti i suoi aspetti,
andando oltre ogni riduzionismo ideologico o pretesa utopica - ha affermato - mostrarsi aperti ad ogni vero
dialogo e collaborazione, tenendo presente che la politica è anche una complessa arte di equilibrio tra ideali e
interessi, ma senza mai dimenticare che il contributo dei cristiani è decisivo solo se l’intelligenza della fede
diventa intelligenza della realtà, chiave di giudizio e di trasformazione. È necessaria una vera ’rivoluzione
dell’amorè".
Impegno sociale e politico "Le nuove generazioni hanno davanti a sè grandi esigenze e sfide nella loro vita personale e sociale.
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