Il Papa prega, Ciampi piange: «Un orrore che mozza il fiato»

Ratzinger ai fedeli in piazza San Pietro: «Colpiti dal barbaro delitto di un bambino»

Emanuela Fontana

da Roma

Il nome di Tommaso fa il giro del mondo attraverso piazza San Pietro, dove migliaia di fedeli sono arrivati per l’anniversario della morte di Giovanni Paolo II. Sembra commuoversi due volte Papa Ratzinger, all’Angelus, dal balcone dello studio papale. Due ricordi che pesano: il primo, quello del predecessore Wojtyla, il secondo per il piccolo Tommaso Onofri. È passata solo una notte dalla notizia più triste, la conferma che il bimbo rapito a Parma è morto, ed è stato ucciso in modo barbaro la sera stessa del rapimento. E così le preghiere che Ratzinger aveva pensato di consigliare alla piazza per il papa scomparso un anno fa vanno anche, allo stesso modo, al bambino con i riccioli che guarda nell’obbiettivo dalle foto di tutti i giornali: «Siamo tutti colpiti dalla vicenda del piccolo Tommaso - ha detto Benedetto XVI durante l’Angelus - barbaramente ucciso. Preghiamo per lui e per tutte le vittime della violenza».
Un lungo applauso ha scandito questo appello. E parole di «orrore» e «sdegno» sono arrivate dalle alte cariche dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi e Silvio Berlusconi. Il presidente della Repubblica ha trasmesso le sue condoglianze e il suo dolore alla mamma e al papà di Tommaso attraverso una nota: «Fin da ieri nell’apprendere la terribile notizia mia moglie ed io abbiamo provato un orrore agghiacciante che mozza il fiato». Ha scritto così Ciampi, dicendosi sicuro del fatto che «ogni famiglia italiana piange la morte di Tommaso. La vita è sacra - ha concluso il capo dello Stato - e ancor più lo è quella dei bambini».
Anche Berlusconi ha affidato a un comunicato lo sdegno per la tragedia di Parma: «Orrore, sgomento e commozione - ha scritto il premier - sono questi i sentimenti che tutti proviamo di fronte all’orribile morte del piccolo Tommaso».
Berlusconi aggiunge che «di fronte a un fatto che ha dell’incredibile, ci vorrebbe solo silenzio». Ma il messaggio è soprattutto per chiedere che non ci siano sconti per i responsabili, pur all’interno del nostro codice penale: «Non posso rinunciare a esprimere - prosegue il presidente del Consiglio - non solo il dolore e l’indignazione di tutti gli italiani, ma anche l’auspicio che sia fatta vera luce su tutti i responsabili, e che per loro siano applicate, senza ritardi e senza indulgenze, le pene severe previste dal nostro ordinamento».
Tre settimane fa Benedetto XVI aveva lanciato un personale appello ai rapitori per una liberazione «immediata e senza condizioni» del piccolo Tommaso. Ratzinger aveva trasmesso un messaggio al vescovo di Parma, Cesare Bonicelli, attraverso il segretario di Stato, Angelo Sodano. Il Papa, proseguiva il telegramma «affida il bambino alla speciale materna protezione della Vergine santa». In realtà Tommaso era già morto da quasi una settimana, come si è appreso sabato. Il giorno seguente anche la signora Franca Ciampi si era unita all’appello: «Trepidiamo per Tommaso - aveva detto -. Rivalersi su un bambino piccolo, innocente, completamente affidato alle nostre cure è la crudeltà peggiore che ci possa essere, la crudeltà con la “C” maiuscola. Sto trepidando come mio marito, come il Papa, come tutti».
Ieri in piazza San Pietro, in mezzo a tante bandiere polacche e a immagini di Papa Wojtyla, un bambino a cavalluccio sulle spalle del padre sventolava una foto di Tommaso.

Il piccolo Tommy era stato battezzato proprio il 2 aprile di un anno fa, quando quella stessa piazza era affollata per il Papa che moriva. Tommaso «era molto legato a Giovanni Paolo II perché gli era stato votato dal papà», ha raccontato nei giorni scorsi Paolo Onofri, quando era convinto che domenica sarebbe stato «un giorno magico» per Tommy.

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