RavennaLavoraccio, quello della finanza di Cervia. Interminabili nottate nei locali più celebri della riviera romagnola, coscia a coscia con veline e letterine. Feste di compleanno di tronisti tra champagne, trenini, cocktail esotici e torte in faccia. Mesi e mesi di appostamenti, travestimenti, ammiccamenti; qualcuno costretto perfino a spupazzarsi qualche bella sgarruppata in cerca di celebrità. Poi la meritata gloria. Ai due locali più celebri di Milano Marittima le Fiamme gialle hanno contestato una maxi-evasione fiscale. Per il Pineta e il Papeete il conto è salatissimo: milioni di euro svaniti nel nulla.
La stangata fresca fresca è quella del Papeete. Smessi i completi di lino e i mocassini di coccodrillo, i militari della tenenza di Cervia recentemente hanno consegnato alla Procura di Ravenna un corposo fascicolo. In cinque anni - tra il 2003 e il 2007 - l'evasione alle imposte dirette da parte del Papeete avrebbe superato i 6 milioni e 500mila euro. Ovvero in media circa un milione e 630mila euro l'anno. A questi numeri vanno sommati oltre 750mila euro di Iva sottratta al fisco. Secondo i rilievi delle Fiamme gialle i due terzi dell'evasione devirebbero dall'attività di bar e ristorante. Un quarto sarebbe invece riconducibile al noleggio di ombrelloni e lettini. Il resto verrebbe attribuito alla vendita di oggetti di abbigliamento e gadget vari. Ciliegina sulla torta, secondo la finanza alcuni dipendenti del Papeete sarebbero stati pagati in nero. Per ora sul fascicolo degli indagati compare un solo nome: è quello dell'amministratore delegato della società, una bolognese di 50 anni, da tempo residente a Cervia.
Con il Papeete finisce nei guai un piccolo mondo. Perché Papeete non è solo un locale della movida romagnola e neanche una banale spiaggia alla moda. Papeete è un marchio che va ben oltre gli scontati cappellino e maglietta. I clienti più affezionati possono scegliere tra gioielli, portacellulari, chiavette per computer, compilation musicali e perfino biciclette. Al Papeete, che per primo si è inventato l'happy hour in spiaggia, negli anni si sono viste le stelline del Grande fratello e qualche calciatore sensibile al fascino dell'immagine, come Fabio Galante. Una passeggiata su quel tratto di battigia di Milano Marittima appaga i sensi dei più raffinati esteti del gossip: topless generosi e perizoma parsimoniosi, tatuaggi ruggenti e piercing baluginanti. Tutto su epidermidi doc: oliate, sbruciacchiate al punto giusto e telegeniche.
E se anche l'evasione fiscale facesse tendenza, per una volta non è stato il Papeete a lanciare la moda. Il locale è stato battuto sul tempo dallo storico rivale, proprio a due passi da casa, il Pineta. La discoteca preferita dalla scuderia di Lele Mora, da Bobo Vieri e Pippo Inzaghi in passato ha già avuto i suoi bei guai con la Guardia di finanza. Sempre a causa di quei precisini della tenenza di Cervia. Sempre loro. Ragazzi scrupolossimi che non si sono fatti distrarre né dal Guru Matteo Cambi pre-crac alla consolle, né dalla lambada di Valeria Marini sui tacchi 12 e tantomeno dal sorriso piacione di Massimo Giletti. Mentre gli ignari vip si godevano la spensieratezza della riviera, c'era chi osservava e annotava tutto. Tra il 2003 e il 2006 i militari avevano accertato che la base imponibile evasa per le imposte sui redditi avrebbe raggiunto la quota di 10 milioni di euro. Il dato si completava con un'evasione dell'Iva per circa un milione di euro. Anche qui furono contestati diversi rapporti di lavoro in nero. Per due amministratori della società le ipotesi di reato formulate nel 2007 furono dichiarazione fraudolenta e dichiarazione infedele. Incidenti di percorso che non fermano la movida di Milano Marittima: Papeete e Pineta continuano con le loro scintillanti serate.
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