Alessandro Parini
da Salice dUlzio
Un milionario tra le gobbe del freestyle. Che si diverte come un matto e vince. Spesso e volentieri. Anche ieri, a Sauze dOulx, nella specialità delle Gobbe. In una gara spettacolare, avvincente, ai limiti della perfezione. Lui è Dale Begg Smith, genio della neve e magari non solo, visto che a poco più di ventanni ha già un conto corrente che supera i quaranta milioni di dollari. Australiano di passaporto, in realtà Begg Smith è nato in Canada, a Vancouver. LAustralia lha però scelta quasi subito, assieme al fratello Jason, di qualche anno più vecchio. Non convocato ai raduni con la nazionale nordamericana di sci, a un certo punto Dale aveva addirittura smesso: la sua fortuna è stata quella di incontrare Steve Desovich, tecnico canadese nel frattempo trasferitosi nella terra dei canguri. Il passo è stato breve e la scelta più che azzeccata: ieri Begg-Smith, che aveva già dominato la stagione delle Moguls in Coppa del Mondo, è diventato il secondo uomo a regalare un oro olimpico allAustralia.
In quanto al modo scelto per finanziarsi, eccolo: lex canadese ha fondato una compagnia di marketing on line che è quotata (appunto) 40 milioni di dollari. Una compagnia (la AdsCPM, la terza più grande società del genere nel mondo) con sede a New York che inizialmente si occupava di motori di ricerca e finestre pubblicitarie per almeno 5000 siti web. Pare addirittura che, inventato un sistema di finestre pubblicitarie, abbia poi cominciato a vendere il sistema di bloccaggio: il che, a dirla tutta, sarebbe ancora più geniale. Fatto sta che Begg Smith ha oggi una trentina di impiegati, lavora dieci ore al giorno e ogni tanto si lamenta perché, dice lui, non sempre riesce ad allenarsi come vorrebbe. Lamentele che in realtà non gli hanno impedito di presentarsi a Torino con il ruolo di favorito cucito addosso. Ha lasciato la sua Lamborghini in garage e ha preso a saltare: ieri, dopo che il finlandese Mikko Ronkainen si era portato in testa riproponendosi ai livelli che gli avevano permesso di trionfare ai Mondiali del 2001 e del 2003, Begg Smith se nè fregato della pressione. Veloce tra le gobbe, preciso sul primo salto, splendido sul secondo con il massimo coefficiente di difficoltà, è arrivato in fondo e ha aspettato il parere dei giudici. Li ha convinti e ha trionfato ancora: «Io ero qui solo per divertirmi - ha raccontato - non mi aspettavo niente perché non è quello il mio modo di pensare. Inutile farsi delle aspettative: limportante è vivere il momento e trarne più benefici possibili. Il risultato? Non lo decido solo io: per questo dico che limportante è essere in pace con se stessi e divertirsi. Se poi gli altri apprezzano, tanto meglio».
Begg Smith è un atleta della nuova generazione, con i vari Dawson (ieri terzo), Bloom e Cabral. A proposito di Dawson, anche la sua storia va raccontata: coreano di nascita ma abbandonato dai genitori, è stato adottato da due maestri di sci di Vail, Colorado. La neve è diventata presto la sua seconda casa, il freestyle un modo per divertirsi e scoprirsi campione vero nonostante gli ulteriori tranelli del destino: in seguito a una caduta, qualche anno fa si ruppe una spalla e un piede, perdendo anche un rene. Il richiamo delle gobbe però è stato troppo forte e ieri è arrivato un bronzo comunque da incorniciare.
Sul podio ha provato a salire anche il campione olimpico di quattro anni fa, Janne Lahtela, rimessosi in sesto proprio per loccasione. Non voleva lasciare da sconfitto, lo hanno quasi obbligato a farsi da parte: il suo sedicesimo posto di ieri fa un po tristezza, ma la legge dello sport non ammette repliche e i miracoli si verificano una sola volta.
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