Papilloma virus, appello di Fi: «Nel Lazio il vaccino gratuito»

Nel giorno di San Valentino campagna di sensibilizzazione per una patologia che in Italia uccide 1500 donne all’anno

Forza Italia scende in campo per promuovere la campagna di sensibilizzazione alla vaccinazione del papilloma virus. Una patologia che, se trascurata, può essere fatale. E infatti ogni anno 1500 donne muoiono di tumore all’utero. «A San Valentino regala un vaccino», è lo slogan adottato dagli azzurri come una sorta di provocazione e un invito al buon senso: sensibilizzare la Regione Lazio a fornire, come succede in tutta Europa e negli Stati Uniti, il vaccino gratuitamente. «Qui da noi il governo l’ha promesso ma poi non l’ha mantenuta questa promessa. Un anno fa infatti il ministro Livia Turco ha annunciato l’avvio di una campagna di vaccinazione contro il tumore dell’utero, ma da allora nulla è stato fatto».
A denunciarlo sono stati ieri il consigliere regionale di Forza Italia Stefano De Lillo, il deputato Gabriella Carlucci, la dirigente regionale e la coordinatrice romana di Azzurro Donna Gloria Porcella e Cinzia Calabria. E in questo contesto il Lazio si è attenuto pedissequamente a quanto ha impartito il ministero: si è astenuta dal prendere decisioni autonome e non ha lanciato alcuna campagna di informazione né ha invitato le donne, a partire dalla prima fascia su cui intervenire che è quella delle dodicenni, a presentarsi presso centri organizzati per la vaccinazione gratuita.
A fronte di questo silenzio gli azzurri avanzano la proposta di gratuità del vaccino anche se «nella recente sessione di bilancio la Regione non ha stanziato alcuna quota destinata alla vaccinazione contro il papilloma virus nonostante il Consiglio abbia approvato una proposta di legge presentata dal consigliere Stefano De Lillo che ha istituito il “Vaccination-day” per informare i cittadini sulla prevenzione attraverso i vaccini. Eppure si tratta del primo vaccino al mondo in grado di prevenire un tumore, un vaccino sicuro».
Quale occasione migliore della festa di San Valentino per unire il tema dell’amore a quello della vita? È il caso di precisare infatti che la vaccinazione è comunque possibile presso i centri specializzati in modo facile e chiaro. «Tutte le donne incontrano il virus Hpv almeno una volta nella vita - vuole precisare il professor Biamonti, dell’ospedale Cristo Re, uno dei centri dove è possibile praticare la vaccinazione anti-papillomavirus - ed è per questo che, oltre ai circa 1500 decessi, il virus fa registrare 3500 casi di contagio ogni anno. Ed è un contagio che non si può prevenire con gli stessi mezzi di quello dell’Hiv. D’altra parte l’ultimo congresso mondiale sul tema, tenutosi a Pechino, ha accertato che questo vaccino ha una validità più ampia di quanto si pensasse, perché è efficace anche se somministrato a donne che hanno già avuto rapporti e a donne di 45 e anche 55 anni di età».
Una prevenzione che, con queste precisazioni, risulta essere a tutto campo. Ciononostante è stata trascurata dai vertici sanitari.

«I sintomi del papilloma virus - dice lo specialista - sono alterazione del pap-test e sensibilità epidermica locale: un idoneo screening prescritto dal ginecologo può accertarne la presenza, ma anche in questo stadio il virus si può curare e tenere sotto controllo, pur essendo ineliminabili i rischi di persistenza. Il vaccino invece prevenendo il contagio annulla del tutto anche questo tipo di rischio latente».

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