Pietro Acquafredda
In continuo costante aumento il gradimento del pubblico romano verso il nuovo direttore musicale dellorchestra di Santa Cecilia, Antonio Pappano. Al punto che la scorsa settimana gli ha decretato un successo davvero clamoroso, con applausi lunghi e convinti, nonostante che il programma fosse difficile, ostico, tanto che il direttore ha ritenuto giusto presentarlo personalmente, parlando dal podio, in segno della considerazione e del rispetto che egli nutre per il pubblico dei suoi concerti.
Questa settimana lultimo appuntamento del 2005; poi parte per Londra dove il Covent Garden, sua seconda famiglia musicale, lo reclama; ritornerà a Roma ai primi dellanno con un programma mozartiano e poi in primavera per lattesissimo Don Giovanni di Mozart, in forma di concerto. Il programma del concerto odierno, nel quale allorchestra si unisce anche una giovane brillante violoncellista coreana, Han-na Chang - ancora una stella dellestremo Oriente che viene a splendere nel cielo musicale dOccidente, oggi ventiduenne ma che già ad 11 anni aveva stupito Rostropovich, partecipando e vincendo il concorso intitolato al grande violoncellista; con lei Pappano e lorchestra ceciliana avviano un programma di registrazioni discografiche - rispetto al precedente è meno sperimentale, più didattico, appassionato e tragico in qualche numero, comunque, di più facile impatto.
Si comincia con Edouard Lalo, autore della più nota Sinfonia spagnola, per violino e orchestra, del quale Han-na Chang esegue il Concerto per violoncello e orchestra, un unicum nel catalogo del musicista francese. Impegnata anche nella seconda parte, il concerto è interamente dedicato a Ciaikovskij, di cui Han-na Chang suona lAndante cantabile per violoncello e orchestra; segue la Fantasia per orchestra Francesca da Rimini, cui Pappano associa per assonanza di contenuti espressivi, due danze dallEugenio Onieghin, da Puskin, storia dellamore impossibile fra i protagonisti, Tatiana e Onieghin; e, per concludere, un brano straconosciuto anche se poco eseguito, ricco di qualunque cosa: fanfare, campane, colpi di cannone ed inni nazionali (francese e zarista), quellOuverture 1812, scritta in ricordo della vittoria dellarmata russa sullesercito napoleonico, in realtà in occasione della consacrazione della ricostruita Chiesa del Redentore a Mosca, nel 1882.
Musiche di Lalo e Ciaikovskji.
Questo pomeriggio (ore 18), lunedì, ore 21, martedì ore 19.30. Biglietti da 16 a 41 euro. Informazioni: 06.8082058.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.