Il «paròn» vicentino che elogia la Moratti e lo sciopero fiscale

da Milano

Massimo Calearo, 49 anni, tre figli, laurea in Economia e commercio, è presidente del gruppo industriale che porta il suo nome, una società vicentina con circa 200 dipendenti che produce antenne per auto e per le telecomunicazioni. Dal 13 luglio 2004 è presidente di Federmeccanica, di cui è stato vicepresidente dal 2001. Dal maggio 2003 è presidente dell’Associazione industriali di Vicenza di cui è stato vicepresidente nel biennio 2001-2003. È anche consigliere della Banca d’Italia di Vicenza, presidente del Comitato locale di Unicredit e consigliere amministrativo del Gruppo Athesis di Verona, società editrice de Il Giornale di Vicenza, l’Arena di Verona e Brescia Oggi. Quando il Pd ha annunciato di averlo scelto come capolista in Veneto, in molti si sono chiesti cosa ci facesse un leader confindustriale nel partito di Veltroni. Anche perchè di lui si ricordano recenti uscite non proprio in linea con gli ex Ds. Lo scorso agosto per esempio sottoscrisse la proposta di uno sciopero fiscale avanzata dal leader della Lega Nord Umberto Bossi: «Sarebbe uno shock, però a mali estremi estremi rimedi...», disse allora Calearo.

Anche sul tema dell’università e della ricerca Calearo sembrava stare più col centrodestra che con i Ds-Margherita. Come quando elogiò la riforma Moratti: «Va nella giusta direzione, quella di riconoscere chi ottiene dei risultati» spiegò nella relazione all’assemblea generale degli Industriali di Vicenza, nel 2004.

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